tag:blogger.com,1999:blog-35729540763072768832024-03-11T03:23:29.241+00:00Consigli praticiIl blog che ti spiega come fare piccoli lavori con le proprie mani o ti consiglia alcuni prodotti invece di altri. Argomenti che spaziano dal tempo libero al lavoro professionale. Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.comBlogger744125tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-34211907475185141132018-03-11T13:39:00.003+00:002018-03-11T13:40:27.688+00:00Quanto chiedere per scrivere un post<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una domanda molto frequente che mi
viene posta quando un cliente mi contatta è:<b>”quanto ti prendi
per scrivere un post?”</b>. La risposta non è ne semplice ne
immediata. Chiariamo subito che non siamo al mercato ed un articolo
non va ne a peso ne a misura; cercherò, sperando di essere sintetico
ed esaustivo, di semplificare i concetti necessari a comprendere
<b>quanto costa scrivere un post per un sito internet</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtdXvHu6I8C4I4yi1NLEVd8xeQsYtRsdnvz-Ur0BivPx_3vY0oNHoZOEJVp1k_sfa7PH-UEMSeCkNfT4UBHoF_hRAtFpAhgLZUC2hE8XOgNoAH2wK0A1Ll-8Vlr_MneVAmbO1u1-SGgcs/s1600/Screenshot+%25283%2529.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="346" data-original-width="616" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtdXvHu6I8C4I4yi1NLEVd8xeQsYtRsdnvz-Ur0BivPx_3vY0oNHoZOEJVp1k_sfa7PH-UEMSeCkNfT4UBHoF_hRAtFpAhgLZUC2hE8XOgNoAH2wK0A1Ll-8Vlr_MneVAmbO1u1-SGgcs/s320/Screenshot+%25283%2529.png" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Prima di elencarvi quali sono i punti
essenziali per <b>quantificare il valore di un post </b>voglio
premettere che dovete <b>valorizzare il vostro tempo</b> e le vostre
qualità. Se siete agli inizi meglio farvi le ossa aprendo un vostro
blog e cercando di scrivere <b>post di qualità </b>e verificare dove
si posizionano nella serp del più utilizzato motore di ricerca,
passo successivo sarà cercare di inserirvi nel mondo di chi fa <i><b>Seo
copywrigting</b></i>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per scrivere un post su commissione
sono necessarie alcune linee guida del cliente:</div>
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
argomento</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
titolo</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
parole chiave</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
lunghezza del post</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
link di riferimento</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
tipo di approccio (Seo friendly)</div>
</li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questi sono gli <b>elementi essenziali
per scrivere un post</b> per un sito internet. Meno frequente, ma a
mio avviso di una certa importanza, è l'inserimento di un <b>contenuto
originale ed accattivante</b>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per scrivere un post si parte dal<b>
titolo</b>, ma il più delle volte vi verranno forniti dei link da
cui prendere spunto. Se non vi viene dato allora dovete ricavarvelo
voi, lavoro in più che fa perdere tempo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non sempre il cliente vi fornirà le
<b>parole chiave</b> su cui lavorare, e sarà vostro compito
ricercare quelle più pertinenti. Anche qui ci sarebbe da dilungarsi
oltre modo. Se un sito è orientato verso un tipo di remunerazione a
click allora ci sarà da svolgere un lavoro diverso da un sito che
sfrutta altri tipi di remunerazione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La<b> lunghezza del post</b> è forse
una delle poche cose di cui siete certi, il più delle volte è
compreso tra le 400 e le 800 parole: negli ultimi tempi va per la
maggiore il secondo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I <b>link di riferimento</b> sono
utili, ma non indispensabili, e da li potete farvi una idea di
massima di ciò che vi viene commissionato.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il <b>tipo di approccio</b> è
sicuramente un dato molto variabile, alcuni tipologie di siti sono
orientati verso il <i>Seo friendly</i>, e solo il commissionante
potrà illuminarvi.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una volta che avete questi dati su cui
ragionare potete cominciare a stilare un preventivo. Supponiamo che
il cliente vi chieda un post di 800 parole su uno <i>smartwatch</i>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Siamo in argomento tecnologia, che è
un campo molto agguerrito, onde per cui occorre uno studio maggiore.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Supponiamo che non conoscete nulla di
questi innovativi orologi da polso che dialogano con il vostro
<i>smartphone</i>, non vi resta che trascorrere delle ore cercando
tutto ciò che li riguarda:</div>
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
tipi di smartwatches</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
caratteristiche tecniche</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
pro e contro</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
prodotti a confronto</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
prezzo</div>
</li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><b>Concluedendo</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una ricerca di questo tipo porta via un
paio di ore. Una volta ferrati sull'argomento non vi resta che
orientarvi sul titolo del post e leggere i primi post per titolo e
parole chiave da voi scelti. Chi si posiziona nei primi posti dei
motori di ricerca è di solito anche colui che meglio di ogni altro
ha saputo ottenere il miglior risultato, prendete spunto dai migliori
e lavorate partendo da qui.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nonostante vi abbia spiegato ciò che
faccio io quando scrivo un post per un sito non avete avuto ancora
risposta su quanto chiedere. Un lavoro di questo tipo (quindi per un
singolo post, di 800 parole, senza parole chiave fornite dal cliente,
senza titolo assegnato, con link di riferimento) lo valuto tra 15 e
18 euro iva esclusa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ovviamente se il cliente vi chiede più
articoli tutti sullo stesso argomento il prezzo scende, dal momento
che avete già un'idea di ciò che state trattando.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Purtroppo il lavoro che c'è dietro la<b>
scrittura di testi per siti internet</b> è molto più complessa di
quello che si pensa e tocca scontrarsi con realtà ben lontane dalla
professionalità. Molti pensano che saper scrivere in italiano sia
abbastanza, niente di più lontano dalla realtà. Avere tempo a
disposizione ed una tastiera non porta sempre buoni frutti.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non sarà raro sentirvi dire che
qualcuno farà il lavoro per molto molto meno, contenti loro.
Ponderate bene quanto costa il vostro tempo.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-89066886499066841972017-07-26T08:34:00.001+01:002017-07-26T08:34:27.204+01:00Sito con CMS: tutt'altro che facile
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfylM2_CYqKqKk5uS9yX56o7WyDN9JkHuKV-aFjQKNfYiH8A5A4xYz2fTB6NG35p_umz0Z_z3UwteY420lgMp72iHQbBqVu2HLfeC0NDOWOYmn-vbniLxa0qvI9h3QqeDE7WZzSW3efAY/s1600/Wordpress.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="193" data-original-width="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfylM2_CYqKqKk5uS9yX56o7WyDN9JkHuKV-aFjQKNfYiH8A5A4xYz2fTB6NG35p_umz0Z_z3UwteY420lgMp72iHQbBqVu2HLfeC0NDOWOYmn-vbniLxa0qvI9h3QqeDE7WZzSW3efAY/s1600/Wordpress.jpg" /></a>Qualcuno mi aveva sussurrato
all'orecchio: <b>aprire un sito è facile</b> con un <b>CMS</b>. A
conti fatti mi verrebbe di dire “ni”. Trovatomi, mio malgrado,
nel dover <b>realizzare un sito internet con un CMS</b>, nel mio caso
<b>Worpress</b>, mi sono accorto che la creazione è tutt'altro che
semplice.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I CMS sono strumenti pensati per
evitare di scrivere migliaia di righe di <b>codice HTML</b>, e
specialmente per chi non ne ha mai sentito parlare o non si vuole
cimentare in questo campo squisitamente tecnico.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quindi per <b>aprire un sito internet
</b>basta acquistare un pacchetto presso un <b>hosting</b> ed
inserire testo ed immagini su un CMS, e si è presto online ad un
costo irrisorio. Beh, non è proprio cosi. Ad essere online ci si
mette poco ma poi, piano piano si scopre un mondo ritagliato su
misura dei smanettoni patentati.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Certificato SSL</b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il CMS di suo è abbastanza semplice da
utilizzare: ci si deve solo servire dei <b>plugin</b>, programmi
pensati per risolvere problemi più o meno gravosi. Il primo problema
si pone quando il vostro hosting vi offre il <b>certificato di
sicurezza SSL</b>, l'implementazione non è agevole.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Tema child</b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Risolto il primo scoglio,
indispensabile non lasciare un http, si pone il problema di creare un
<b>tema child</b>. Il <b>tema “figlio”</b> è utile come il pane,
se non lo impostate e cambiate qualche riga di codice potreste vedere
svanito ogni vostro sforzo al primo <b>aggiornamento del tema</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per <b>creare un tema child</b> dovrete
scaricare e <b>configurare un FTP</b>, <b>Filezilla</b> la fa da
padrone, creare un <b>foglio di stile</b> ed un file <b>functions.php</b>.
Ovviamente la conoscenza di html è gradita, in rete trovate molti
tutorial ma qualche problema lo potreste avere.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Risolti i primi problemucci non siete
neanche a metà dell'opera. Passiamo ora alla parte della <b>sicurezza
di Wordpress</b>, e non pensate di sottovalutare l'operazione.
Wordpress è il CMS più scaricato ed utilizzato al mondo, onde per
cui il più soggetto ad essere hakerato.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Sicurezza in Wordpress</b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per <b>blindare Wordpress</b> ci sono
molte strade, sicuramente occorre visionare parecchi tutorial e
leggere altrettanti articoli. I <b>plugin più scaricati per la
sicurezza Wordpress</b> sono: <b>ithemes security</b> e <b>Wordfence</b>.
Prima di correre a scaricarli ed attivarli leggete e rileggete le
guide, se sbagliate a configurarli potrebbero compromettere il vostro
accesso, ed addio sito.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma non è finita qui. Per verificare
che il sito non venga spammato, o hakerato, dovete controllarlo
periodicamente con alcuni strumenti. Alcuni plugin aiutano, mentre
con <b>Google Search Console</b> verificate che non ci siano
problemi. I problemi, come <b>codici malevoli</b>, possono portarvi
ad una <b>penalizzazione nella Serp di Google</b> ed anche alla
<b>perdita del certificato SSL</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Pochi plugin...ma buoni</b></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Se pensate di caricare infiniti plugin
che svolgono i compiti più impensati è bene ricredervi, più plugin
installate più siete lenti e vulnerabili. Di suo Aruba come hosting
non è un missile, ce ne sono molto più performanti, quindi più vi
appesantite più rischiate che gli utenti chiudano la pagina prima
del caricamento. Ricordate sempre di aggiornare tutto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non voglio scoraggiarvi, ma non avete
ancora scritto niente nel vostro sito.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-72393690202392833272017-01-30T16:09:00.000+00:002017-01-30T16:09:07.131+00:00Rilevatore di metalli e pietre preziose a lungo raggio
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivbsDQ2bFXfpI2I_czoLMpDDD8eBbqU_Qh8I1E6K4gcHNIoN5L1Wux0B2OnaXVZ9qpFGVQ0x8XqBA7CMPsoEsTAaHYS8gHec0FqqCZisOmBnqlQn0dEIGhBPL2Rhn5j2lmxvLNM3ShoYE/s1600/Rilevatore+AKS+a+lungo+raggio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivbsDQ2bFXfpI2I_czoLMpDDD8eBbqU_Qh8I1E6K4gcHNIoN5L1Wux0B2OnaXVZ9qpFGVQ0x8XqBA7CMPsoEsTAaHYS8gHec0FqqCZisOmBnqlQn0dEIGhBPL2Rhn5j2lmxvLNM3ShoYE/s200/Rilevatore+AKS+a+lungo+raggio.jpg" width="197" /></a>Da un po' di tempo a questa parte gli
appassionati di metal detector si stanno scambiando informazioni
circa uno <b>strumento capace di rilevare a distanza metalli e pietre
preziose</b>. Questo strumento si chiama <b>AKS</b> ed è un<b>
rilevatore a lungo raggio di metalli e pietre preziose</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sono un appassionato di questo hobby e
mi sono chiesto anche io se questo strumento potesse realmente essere
la panacea di tutti i mali dei detecteristi. Non possedendo lo
strumento ho cercato di capire se potesse realmente esistere o fosse
solo una bufala.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per capire se questo strumento sia
simile al metal detector cito sinteticamente il principio fisico su
cui si basa: il<b> metal detector</b> funziona grazie ad <b>onde
radio </b>emesse dalla antenna, la piastra, e le onde che emette nel
suolo vengono interpretate dalla parte elettronica. Se nel terreno
c'è un oggetto ferroso o non ferroso (ma solo se è un metallo
prezioso o una determinata lega, materiali come il legno non lo fanno
suonare) il metal detector suona, con un tono più o meno grave.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Riassumendo il metal detector è un
radar, le onde radio si disperdono nel terreno solo se non c'è nulla
che lui possa interpretare correttamente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il <b>principio di funzionamento</b> di
questo <b>rilevatore di metalli e pietre preziose</b> dovrebbe essere
il medesimo, ma...i dubbi sono molti.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mi chiedo come lo strumento possa
emettere un onda radio capace di raggiungere il terreno ad una
distanza elevata senza consumare una grande quantità di energia,
tale necessità imporrebbe un grande accumulatore. Lo strumento, in
realtà, viene alimentato da un accumulatore da 12 volts e 1600
mAh!!!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Poi come la mettiamo con l'emissione,
potenzialmente nociva, di <b>onde radio ad alta frequenza </b>e
l'assorbimento da parte di un soggetto nella prossimità? Il
rilevatore invece funziona alla stessa frequenza di un metal detetor
monofrequenza, circa 6 kHz ma l'emissione avviene anche nella
direzione dell'utilizzatore.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il metal detector, poi, è capace di
emettere onde radio a diretto contatto con il terreno e non risente
di eventuali <b>interferenze</b>, nell'aria ci sono una quantità
spropositata di onde radio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tale strumento non digerisce la
presenza dello smartphone nelle vicinanze, ed anche altri oggetti
potrebbero influenzarlo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questo strumento riuscirebbe a mappare
una grande volume di terreno (fino a 14 metri di profondità), e ad
una distanza notevole (dato ufficiale 800 metri) senza subire
interferenze. Difficile. In un vasto appezzamento di terreno ci sono
centinaia, se non migliaia, metalli ferrosi/non ferrosi, e tale
strumento sarebbe influenzato da innumerevoli segnali.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A mio personale avviso tale strumento
sarebbe da testare, ma, mi ritengo dubbioso sul reale funzionamento
dello stesso. Per chi volesse testarlo e darne una personale
impressione deve sborsare 322 dollari più spese di spedizioni.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-62202654297808055242016-12-17T15:08:00.000+00:002016-12-17T15:09:47.169+00:00Impedire furto componenti bicicletta<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuVRp0swoBc0hefgmj_DMXb4ZlzU800dnN7YF4OLUJY4zRoF11HoOqSwXU7ZjRtnI2rxITFXhK3g4IITSl8dhYGmh795d5S4DZpOCqI_cKkSgEs4lQOCzlG2x6BRVTEXYEOU2B27_X-FM/s1600/Sistema+antifurto+Hexlox.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuVRp0swoBc0hefgmj_DMXb4ZlzU800dnN7YF4OLUJY4zRoF11HoOqSwXU7ZjRtnI2rxITFXhK3g4IITSl8dhYGmh795d5S4DZpOCqI_cKkSgEs4lQOCzlG2x6BRVTEXYEOU2B27_X-FM/s1600/Sistema+antifurto+Hexlox.jpg" /></a>Di <b>sistemi per proteggere le
biciclette dai furti</b> c'è solo l'imbarazzo della scelta, <b>Hexlox</b>
invece ha pensato bene di progettare un sistema che evita il furto di
componenti spesso costosi.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Se non volete farvi<b> rubare la
bicicletta</b> basta armarsi di lucchetti, catene o antifurti GSM, se
invece volete evitare che vi portino via la sella, il reggisella o il
manubrio allora dovete pensare bene di portarveli con voi o trovare
un'alternativa che vi lasci tranquilli.
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>L'idea di portarsi con se tutto quello
che si può smontare della bicicletta quando la si lascia legata ad
un palo non alletta molti, l'unico sistema attualmente valido è
proprio quello della Hexlox.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In realtà non scongiura il furto della
bici, per quello dovete pensarci a parte, ma evita il<b> furto delle
componenti costose della bicicletta</b>. Il <b>sistema antifurto</b>
Hexlox è studiato per essere utilizzato da chiunque, un piccolo
<b>inserto magnetico</b> viene inserito all'interno della sede di un
bullone con testa esagonale.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4XH9dXjLubQtjtHHQn-QQ83Wc7cJdSjJZLyRZSioev_skWUmpKvGAbRD7HPPuFZZmyPp8XBqEc19ykHE3etVejAX9mlpULnXPb_kBr7EZHtk-bdQ6VHLyXp1xMKfYSagH-0DOHrcLjts/s1600/Kit+Hexlox.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="96" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4XH9dXjLubQtjtHHQn-QQ83Wc7cJdSjJZLyRZSioev_skWUmpKvGAbRD7HPPuFZZmyPp8XBqEc19ykHE3etVejAX9mlpULnXPb_kBr7EZHtk-bdQ6VHLyXp1xMKfYSagH-0DOHrcLjts/s320/Kit+Hexlox.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'inserimento dell'oggetto impedisce
ogni tipo di forzatura del bullone, anche i magneti non riescono ad
inibire l'effetto dell'antifurto. Hexlox trova applicazione in tutti
i tipi di bulloneria che utilizzano una chiave esagonale,
attualmente, il sistema non funziona su bullone non magnetici.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Probabilmente si staranno premurando di
trovare un sistema funzionale con questa tipologia di bulloneria.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Hexlox è in grado di scongiurare il
furto di:
</div>
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
sella</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
reggisella</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
pipetta manubrio</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
manubrio</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
cerchi</div>
</li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il kit base parte da 30 euro e consiste
di due soli sistemi di sicurezza.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-86380069496713371032016-11-08T08:50:00.000+00:002016-11-08T08:50:02.845+00:00Vittima di Spoofing
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un mattino apri la posta elettronica e
ti trovi inondato da centinaia di mail di notifica di messaggi non
arrivati a destinazione, <i><b>Mail delivery Service</b></i> nel mio
caso, poi scopri di essere <b>vittima di </b><i><b>spoofing</b></i>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjcd5vn8Rat33UhR15cZ7-NVsXAbD006whWBDX6YDpI6JswMnZ_ryL3UAgY-1HdzrdgskYbT9J5BBOsHV_Iqne_rKCZ6F8ImUErGxczuIxOxukRlKxNzzIA_VqzG1tb5yKHHcRUDuXUzQ/s1600/Mail+notifica.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="97" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjcd5vn8Rat33UhR15cZ7-NVsXAbD006whWBDX6YDpI6JswMnZ_ryL3UAgY-1HdzrdgskYbT9J5BBOsHV_Iqne_rKCZ6F8ImUErGxczuIxOxukRlKxNzzIA_VqzG1tb5yKHHcRUDuXUzQ/s200/Mail+notifica.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non tutti quelli che utilizzano la rete
internet conoscono la terminologia degli addetti al settore, cosi
parole come:<i><b> phishing</b></i>, <i><b>spamming</b></i> o
<i><b>spoofing</b></i> ai più potrebbero suonare nuove ed
inquietanti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una settimana fa, aprendo la posta
elettronica, mi ritrovo la <b>casella piena di questi messaggi di
notifica</b>, <i><b>Mail Delivery Service </b></i>con oggetto
<i><b>Delivery Status Notification</b></i>, provenienti dai server di
Libero, il mio ISP, che mi avvisano della mancata consegna della
missiva.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ovviamente non avevo inviato tutte
quelle mail e soprattutto non conoscevo quegli indirizzi, gli
allegati non li ho aperti, perché è buona prassi non farlo. Non
essendo propriamente scarno del mondo informatico ho subito
verificato che il problema non dipendesse da me.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La prima cosa che si pensa è che
qualcuno abbia <b>Hackerato l'E-mail</b>. Su questo punto ero
sufficientemente sicuro. Il PC non lo accendevo da parecchie
settimane e controllo la posta dallo <i>smartphone</i>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nonostante ciò ero sicuro del <b>buon
Antivirus</b> e del<b> Firewall</b>, sempre aggiornati ovviamente,
quindi ho escluso con buona probabilità che il problema provenisse
da lì. Escluso anche il <b>virus</b> che sfrutta l'<i>E-mail client</i>
inviando mail a chiunque dato che non utilizzo<i> software</i> come
Outlook e similari.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Se degli<i><b> hacker</b></i>, o degli
<i><b>spammer</b></i>, si fossero impossessati della <i>Username</i>
e della<i> Password</i> avrebbero inviato le mail anche ai miei
indirizzi di posta elettronica, ma ciò non è avvenuto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Escludendo il <b>furto delle
credenziali della posta elettronica</b> ho spostato la mia attenzione
sullo <i>smartphone</i>. Sul dispositivo mobile c'è installato
l'Android come sistema operativo, ed è già sufficiente a stare
tranquilli, ed evito come la peste di scaricare app di qualsiasi
natura.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La stessa accortezza che utilizzo
nell'utilizzare il PC la pongo anche nello<i> smartphone</i>, quindi
<b>mai aprire allegati da sconosciuti </b>e, come già detto prima,
niente app a casaccio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ciò che non potevo escludere a priori
era l'<b>hacheraggio dei server</b> di Libero, cosi mi sono
apprestato ad <b>avvertire il servizio di assistenza</b> tramite
<b>segnalazione al provider</b>. Da Libero la risposta non si è
fatta attendere e riassumeva ciò a cui ero già arrivato.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In pratica ero<b> vittima di </b><i><b>spoofing</b></i>.
Lo spoofing è una tecnica che permette a terzi di <b>clonare la tua
mail </b>ed inviare messaggi a centinaia di migliaia, o milioni, di
utenti in tutto il mondo sfruttando server esteri.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La<b> mail contraffatta </b>non può
essere fermata neanche cancellando la casella mail, proprio perché
viene inviata da server situati in giro per il globo. Allora <b>cosa
fare quando si è vittima di </b><i><b>spoofing</b></i><b>? </b>Se si
è sicuri di non aver preso un virus si deve segnalare l'accaduto al
proprio ISP. Dopo aver scritto al servizio di assistenza non mi sono
più arrivate mail
</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-82232863739085762612016-10-11T14:53:00.001+01:002016-10-11T14:54:49.017+01:00Segnalare a Facebook contenuti inappropriati<div style="margin-bottom: 0cm;">
Facebook è il <i>social network</i>
più famoso, ed utilizzato, al mondo ma non tutti rispettano le
regole della decenza, alcuni aprono pagine con contenuti offensivi o
istigano all'odio razziale.
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBt8qxJJqlCD4eXUmTN-6fGW4D7vIB84tD091i6PIeflLx5zUjhlTGRe4IG_qVVwX0iqrEIAhmxtky4sO8etUiHTcqhPMCDKWc9uMjvZYXDGA8iaEm9wTay4HRFgukGZaDAVX7Alhqerc/s1600/Facebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="106" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBt8qxJJqlCD4eXUmTN-6fGW4D7vIB84tD091i6PIeflLx5zUjhlTGRe4IG_qVVwX0iqrEIAhmxtky4sO8etUiHTcqhPMCDKWc9uMjvZYXDGA8iaEm9wTay4HRFgukGZaDAVX7Alhqerc/s200/Facebook.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Fortunatamente c'è la possibilità di
<b>segnalare contenuti non appropriati</b> ad una sezione che si
occupa di visionare le pagine e verificare che rispettino gli
standard della comunità, i miei dubbi nascono da segnalazioni di
pagine che con contenuti offensivi della religione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Nonostante sia ateo mi sono ritrovato a
disagio nel visionare una pagina condivisa da un amico di Facebook,
già dal nome della pagina si intuiva il contenuto, che non cito per
decenza. Le bestemmie erano ad ogni post ed irritato da un simile
comportamento inadeguato, ricordiamo che ci sono molti minori che
utilizzano questo <i>social network</i>, mi sono deciso ad inviare
una <b>segnalazione per contenuti inadeguati a Facebook</b>.
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La procedura è semplice e nel giro di
qualche minuto si può <b>segnalare una pagina con contenuti
offensivi</b>, omofobi, razziali ed altro ancora. Per sapere se la
pagina in questione verrà presa in esame basta attendere un giorno
al massimo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nella mia breve presenza su questo
<i>social network</i> ho segnalato due pagine, dai medesimi
contenuti, con risultati identici. Nonostante i contenuti di questa
pagina siano oltre la decenza Facebook risponde cosi:</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
”<i>Grazie per il tempo dedicato alla
segnalazione di un contenuto che, a tuo avviso, potrebbe non
rispettare i nostri Standard della comunità. Segnalazioni come la
tua rappresentano un contributo importante al fine di rendere
Facebook un ambiente sicuro e accogliente. Abbiamo esaminato la
Pagina che hai segnalato perché ti infastidisce e abbiamo
determinato che rispetta i nostri Standard della Comunità. Non
esitare a contattarci se visualizzi altri contenuti che ti
preoccupano. Se desideri che venga controllato un elemento specifico
di una Pagina, assicurati di segnalare il contenuto in questione (ad
es. una foto) e non l'intera Pagina. Vogliamo che Facebook rimanga un
sito sicuro e accogliente per tutti.</i>”</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questo è un messaggio standard ma ciò
che mi rende perplesso è la mancanza di rispetto per il vivere
comune da parte di una società che dovrebbe tutelare i propri
utenti. Eliminare una pagina con centinaia, o migliaia, di utenti
vuol dire una piccola fetta di guadagni in meno, la decenza
imporrebbe regole più severe.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
P.S. Sarei lieto che qualcuno del
suddetto<i> social network</i> replicasse.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-68427743242040818122016-09-13T15:39:00.000+01:002016-09-13T15:39:15.917+01:00Focus Project Y: e-bike snella e leggera
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1FAHKowOUOvO4_0_PCoJt4g_Z2cGxA5FSj7db6rNyP5ebDEcb8LFXg55utFIXaYvMvIbNhl0HX04_cjDTO3omaGjHvylN69oVdgtRCJvqDcFQMAudtZF4m_rRjb1pMbPt6OqksjGVKsQ/s1600/Focus+Project+Y.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1FAHKowOUOvO4_0_PCoJt4g_Z2cGxA5FSj7db6rNyP5ebDEcb8LFXg55utFIXaYvMvIbNhl0HX04_cjDTO3omaGjHvylN69oVdgtRCJvqDcFQMAudtZF4m_rRjb1pMbPt6OqksjGVKsQ/s200/Focus+Project+Y.jpg" width="200" /></a>Si chiama<b> Project Y,</b> e-bike di<b>
Focus</b>, presentata all'Eurobike 2016, sembra il giusto compromesso
per chi vuole una<i> </i><i><b>mountain bike</b></i><b> leggera</b>
ma con l'assistenza elettrica.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Difficile stabilire quale sia la novità
al Salone dedicato al mondo delle biciclette di Friedrichshafen, ogni
casa produttrice ha portato il suo modello di punta ma la mia scelta
è soggettiva e dettata da canoni stilistici e pratici.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Chi sceglie una <i>mountain bike</i> lo
fa perché ama i <b>percorsi </b><i><b>off-road</b></i> e l'impaccio
di un motore elettrico con un accumulatore pesante non è il massimo.
Negli ultimi anni sono stati fatti grossi passi avanti nella
direzione di un minor peso e una maggiore durata delle batterie, la
tecnologia si è anche adattata a ciò che esigono i <b>ciclisti
</b><i><b>off-road</b></i>: leggerezza, potenza e gestione delle
masse.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La Project Y di Focus ha tutte queste
caratteristiche: linea pulita, aerodinamica curata, peso ridotto,
masse centrate. Ad un occhio poco attento la Project Y potrebbe non
sembrare una<b> bicicletta elettrica</b>, il motore è invisibile
cosi come le batterie.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'idea di integrare le<b> batterie nel
telaio</b><span style="font-weight: normal;">, nel tubo obliquo in
questo caso,</span> è un ottimo compromesso, si sfrutta uno spazio
utile e si evitano pesi decentrati che preoccupano il ciclista in
momenti impegnativi. Porre un pacco batterie sopra la ruota
posteriore, come la gran parte delle biciclette elettriche, aumenta
l'altezza del centro di massa del veicolo, al contempo si crea un
momento angolare quando la bicicletta si inclina.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Come tutti sanno, un oggetto cade
quando la verticale passante per il baricentro cade fuori dalla base
di appoggio. Ciò vuol dire che le masse devono essere più centrate
possibile e vicine al suolo. Nel caso della Project Y il motore si
trova al centro, nascosto nel movimento centrale, ed anche le
batterie sono in prossimità.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un'altra caratteristica che si apprezza
in una <i>e-bike</i> è la diminuzione del <b>peso delle masse
rotanti</b>, un cerchio in lega leggera viene inficiato quando si
inserisce un motore elettrico al suo interno. Nelle e-bike di un
certo livello il motore elettrico difficilmente sarà in una delle
due ruote, questo proprio perché creerebbe inerzia al movimento ed
un allungamento degli spazi di frenata; oltre alla maggiore
possibilità di furto dello stesso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La Project Y stenta ad arrivare ai 13
Kg di peso, grazie anche al telaio in carbonio, e le componenti in
più come il motore e gli accumulatori arrivano a pesare appena 2.2
Kg. Le potenze del motore hanno un picco diverso e sono tre: Green
(250W), Blue ( 330W) e Pink (400W).
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-29762568215947246932016-08-10T10:04:00.001+01:002016-08-10T10:04:47.398+01:00Guinzagli per cani di grossa taglia
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrByoExyaymX2GSLCqKOv8BIvEAIIaphXfP9ADSIp_SOE06YAYlzlGNsp4EQHAg0EZtVSsYXCxJhFUcvYqJ8frHN25fxnRjXOWKEXmwj7aacwjyIzh1LItcBkDeq__FPAVUSUP1Tg8mcE/s1600/Guinzaglio+cani+taglia+medio+grande.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrByoExyaymX2GSLCqKOv8BIvEAIIaphXfP9ADSIp_SOE06YAYlzlGNsp4EQHAg0EZtVSsYXCxJhFUcvYqJ8frHN25fxnRjXOWKEXmwj7aacwjyIzh1LItcBkDeq__FPAVUSUP1Tg8mcE/s200/Guinzaglio+cani+taglia+medio+grande.jpg" width="200" /></a>I<b> cani di grossa taglia</b> possono
essere portati a passeggio solo con guinzagli resistenti, scegliere
quello giusto è importante per la sua salute ma anche per la nostra
sicurezza.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un <b>cane grosso </b>tira più del
dovuto ma se non si ha una presa forte è inutile ogni precauzione;
in commercio esistono svariati <b>guinzagli per cani di grossa
taglia</b>, ci si può confondere e lasciarsi convincere dal prezzo o
da offerte.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In rete esistono diverse guide
esaustive su quale sia il <b>miglior guinzaglio per cani di grossa
taglia</b>, peccato che non tutti quelli che li hanno scritti ne
abbiano mai posseduto uno.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un <b>cane grande</b> ha bisogno di un
padrone che sappia governarlo anche senza guinzaglio, in natura il
nostro amico a quattro zampe cerca una guida e se non la trova in noi
continuerà a fare ciò che gli pare.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Se avete un <b>cane di grossa taglia
che non ascolta</b>, il mio consiglio spassionato, è meglio che
facciate un corso insieme a lui, solo allora il guinzaglio sarà un
vincolo di sicurezza e non un esercizio ginnico.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Come detto prima si trovano guinzagli
di ogni tipo nei negozi specializzati, oggi sono molto resistenti e
duraturi mentre un tempo si facevano con ciò che si trovava. Quando
ancora i<b> negozi per animali</b> erano poco frequentati ci si
arrangiava alla meno peggio ed un grosso cane veniva portato in giro
con <b>catene di acciaio con strangolo al collo</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il cane soffriva perché veniva
soffocato quando tirava ed il pelo si strappava sopra al collo, il
metodo era cruento ma il cane capiva che tirando si faceva male. In
realtà non tutti i cani recepivano la correlazione tra tirare e
dolore ed alcuni di loro sembrano essere sempre indemoniati e tirare
come dei cavalli.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questi <b>guinzagli a strangolo</b>
sono ormai poco utilizzati e finalmente si è capito che causavano
solo danni fisici all'animale. I guinzagli oggi sono separati dai
collari, tranne ovviamente quelli a strangolo, e sono più ergonomici
di decenni fa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un cane di grossa taglia deve abituarsi
a camminare a fianco del padrone, fermarsi quando si ferma lui e
camminare quando lo fa lui, e ciò è possibile solo con un
<b>guinzaglio corto</b>. Che utilizziate un materiale invece di un
altro non fa differenza per la salute dell'animale, siete voi a
doverlo tenere in mano.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il <b>guinzaglio </b>deve essere
<b>leggero e resistente</b> e la presa sempre salda. L'ergonomicità
dell'impugnatura la avrete solo con materiali quali il cuoio o le
fibre tessili intrecciate, entrambi vanno bene per <b>cani di grossa
taglia</b> a patto che non li lasciate a prendere acqua e li cambiate
dopo qualche anno.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tutti i materiali sono soggetti ad
invecchiamento e rompersi sotto sollecitazione, ricordate che un cane
grande può tirare come una moto.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Evitate i <b>guinzagli troppo economici</b>
anche se sono realizzati con corde o metallo, spesso hanno i punti
deboli nei moschettoni di aggancio realizzati in materiali troppo
scadenti. In un attimo può sfuggirvi il cane e fare danni, ne ho
visti rompersi anche appena comprati.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I guinzagli vengono spesso realizzati
anche unendo due materiali differenti, metallo e cordame o cuoio, ma
a mio avviso meglio evitarli. Un unico materiale ha meno possibilità
di rompersi sotto trazione per via dei minori punti di giunzione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ultimo consiglio è di impugnare bene
il guinzaglio, il modo corretto non lo esegue nessuno, e provarlo
prima di acquistarlo.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-48559183749708602662016-07-31T09:14:00.001+01:002016-08-01T18:13:59.814+01:00Brioches siciliane col tuppo, ricetta più sana<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ2cIfivV4FjVISMm5bpaNF0b54iPzER9QliI7pB7BiBb5JcDZc-bnZ-9Zejj8RuRujMRCjNhU4Th6l00KC315jHpUnCpIdTkDGHnF-EZAoMqerDGKBwd0f5vAPbKEhj5KCGsvOzuQ-io/s1600/20160710_151712.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ2cIfivV4FjVISMm5bpaNF0b54iPzER9QliI7pB7BiBb5JcDZc-bnZ-9Zejj8RuRujMRCjNhU4Th6l00KC315jHpUnCpIdTkDGHnF-EZAoMqerDGKBwd0f5vAPbKEhj5KCGsvOzuQ-io/s200/20160710_151712.jpg" width="200" /></a>Le <b>brioches siciliane</b> sono un
elemento predominante della colazione degli isolani, si accompagnano
con la <b>granita siciliana </b>o con il gelato. Chi visita la prima
volta la Sicilia, e vede le brioches, le chiama “<b>brioches col
tuppo</b>”, ciò deriva dalla forma che si può vedere solo al di
là dello stretto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La<b> ricetta delle brioches col tuppo</b>
è semplice e si possono realizzare a casa spendendo anche poco. Voglio sottolineare che la<b> ricetta originale delle brioches col tuppo</b>,
quella che utilizzano i bar dell'isola, non è propriamente un
toccasana.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Difatti la <b>vera ricetta delle
brioches siciliane col tuppo</b> premette l'utilizzo dello <b>strutto</b>.
Nella brioche di uso commerciale reperibile sull'isola non si trova
burro, latte o miele. L'impasto è semplicemente: farina, strutto,
uova, zucchero, acqua, lievito e sale.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Se invece volete <b>realizzare a casa
le brioches col tuppo</b> ed evitare quel disgustoso strutto vi
conviene ricorrere alla <b>ricetta della brioches siciliana</b>,
molto simile alla <b>pasta brioches</b>. In questo breve trattato vi
spiego la mia personale ricetta che è una variazione più salutare
della brioche.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La <b>farina manitoba</b> la fa da
padrone ma io la taglio con una farina più grezza, la tipo 1 o 2 va
bene. In realtà nulla vieta di utilizzare anche la integrale.
L'impiego di<b> farine meno raffinate </b>donerà alla brioche un
colore più ambrato e<b> proprietà nutrizionali </b>maggiori.
Ricordate sempre di setacciare più volte ed insieme le farine.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Lo zucchero bianco raffinato lascia il
posto al più costoso<b> zucchero di canna grezzo</b>, ricordatevi di
aggiungerne una quantità in più dal momento che lo zucchero di
canna dolcifica circa 0,77 volte lo zucchero bianco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Qualcuno potrebbe anche sostituire lo
zucchero con la <b>Stevia</b>, la percentuale deve essere bilanciata
con le tabelle idonee ma il sapore tende alla liquirizia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le <b>uova</b> sono il primo dei grassi
che viene aggiunto all'impasto, io utilizzo quelle che chiamo “uova
felici”. Le uova felici vengono deposte da galline felici. Una
gallina libera di scorazzare è felice e le sue uova sono più
gustose, io prendo quelle ricche in omega tre. Sempre medie.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il<b> burro</b> lo dovete prendere con
un alto contenuto di grassi saturi, guardate l'etichetta, e viene
aggiunto alla fine. Il <b>latte intero </b>possibilmente fresco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per la<b> parte aromatica </b>vi
consiglio di lasciare macerare per una notte scorza di limone ed
arancia biologiche grattuggiate in mezzo bicchierino di rum, in
alternativa mettete dell'aroma panettone.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La<b> preparazione delle brioches
siciliane </b>è semplice: fate un pozzetto con la farina ed
aggiungete il lievito precedentemente miscelato con un cucchiaino di
zucchero, preso dal totale, e latte intero, anch'esso preso dal
totale.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Versate poi il latte, a circa 35°C. A
questo punto cominciate a lavorare, io metto subito anche le uova
leggermente sbattute, e quando avrete ottenuto uno sfarinato informe
aggiungete le uova, una per volta, e il sale. L'impasto a questo
punto deve essere lavorato fino a quando si stacca dalle pareti e non
attacca più alle mani, se dopo un po' notate che l'operazione è
impossibile aggiungete poco per volta della farina.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quando l'impasto è bello liscio e si
stacca dalle pareti aggiungete il burro morbido, poco per volta.
L'impasto cosi ottenuto deve essere lasciato lievitare ad una
temperatura idonea per circa 2/3 ore in un contenitore ben imburrato,
quando è raddoppiato passate a formare le brioches.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per <b>formare le brioches col tuppo</b>
dovete pesare la pasta ottenuta, io le faccio da 60g, fate delle
palline ed adagiatele sulla carta forno. Ricordate di fare il ”tuppo”
della brioche. Pesate circa 15g di pasta e fate una pallina. Con i
pollici fate un incavo profondo al centro e poggiate il tuppo.
Spennellate con un rosso d'uovo sbattuto con latte intero e zucchero.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La cottura della brioches va fatta a
180°C per 13/15 minuti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-46129877431334135672016-07-11T09:00:00.003+01:002016-07-11T09:00:47.863+01:00Rubbee: kit elettrificazione per tutti
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si chiama <b>Rubbee</b> ed è un
sistema rapido, e rimovibile, per trasformare la propria bicicletta
in una E-bike spendendo poco. Non tutte le biciclette possono
diventare elettriche con i vecchi sistemi ma con Rubbee il problema
non si pone, motore e sistema di trazione sono un tutt'uno ed
agiscono direttamente sul pneumatico.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPic-WtPt0IWIlyOwN1HVIavfMJw8H1zwPq3I2h1tUwqAO9D9HtFVUb0vaQZdGE__n2HxOoK5zVe0NyfX2VZJqxbCBg1D9VrolFTvSHjlrNPEgy0FGub6_vNsUvGFtu0TMdbWFf5pE168/s1600/Rubbee.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPic-WtPt0IWIlyOwN1HVIavfMJw8H1zwPq3I2h1tUwqAO9D9HtFVUb0vaQZdGE__n2HxOoK5zVe0NyfX2VZJqxbCBg1D9VrolFTvSHjlrNPEgy0FGub6_vNsUvGFtu0TMdbWFf5pE168/s200/Rubbee.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il problema delle riconversioni delle
bici in elettriche non è semplice, il costo è solo la punta
dell'iceberg, alla fine ci si ritrova con una bicicletta snaturata e
priva del fascino che aveva in precedenza.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un <b>kit per elettrificare una
bicicletta</b> consta di diverse componenti: motore, batteria,
sensori, cavi, manopole, display, ecc. Una volta installato il kit
non si torna più indietro. Se l'intento è quello di prendere la
bicicletta per una semplice passeggiata ci si ritrova con un mezzo di
locomozione più pesante e con masse rotanti in sospensione di
notevole entità.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Pedalare è più pesante e l'equilibrio
è reso più instabile da pesi aggiunti in punti dove prima non c'era
niente. Il problema delle batterie sorge quando esse sono rimovibili,
lasciarle sulla bici significa rischiare di non trovarle al ritorno.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questi tipi di elettrificazioni sono
invasivi, costosi ed inconvertibili Rubbee invece è un<b> sistema
per elettrificare la bici in modo rapido</b> che vi permetterà di
ritrasformarla in quello che era in precedenza in poche semplici
mosse.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Vediamo come funziona Rubbee. Il motore
e gli accumulatori sono un corpo unico, vengono installati sopra la
ruota posteriore agganciandoli sotto la sella. La trazione viene data
da un rullo di gomma che agisce direttamente sul pneumatico, il
sistema non è dei migliori ma è un compromesso a cui si viene
incontro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per installarla non occorrono più di 5
minuti, poco più per i cavi, sensori e la manopola. Il motore è da
250 Watt ed il kit è omologato come pedalata assistita; velocità
massima di 25 Km/h e percorribilità con una ricarica circa 40 Km. Il
prezzo di rubbee è di 690 euro e c'è anche un app per smartphone. Qui il link del sito <a href="http://www.rubbee.co.uk/">http://www.rubbee.co.uk/</a></div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-11794873277046913972016-06-19T09:20:00.000+01:002016-06-19T09:20:09.777+01:00Segreti del pan di spagna: il montante
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirB9jLYQbiaYgF1yKn0Fa0KmeBsC4t4AEU_Tz7GoaXXVK-AO8A_KzdX1xWzGapKjzubj1xjTz6VPB50MFV0q4aaVlyvLxzO2yyfm1_yOCfF0n4L3JZfGyedZIb-a4YJVD-qSjLHkpAd1g/s1600/Montante.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="88" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirB9jLYQbiaYgF1yKn0Fa0KmeBsC4t4AEU_Tz7GoaXXVK-AO8A_KzdX1xWzGapKjzubj1xjTz6VPB50MFV0q4aaVlyvLxzO2yyfm1_yOCfF0n4L3JZfGyedZIb-a4YJVD-qSjLHkpAd1g/s200/Montante.jpg" width="200" /></a>Fare il <b>pan di spagna</b> in casa è
semplice, a patto di seguire rigide leggi di preparazione, ma farlo
come quello della pasticceria potrebbe non essere alla portata di tutti. Il
<b>segreto di un pan di spagna alto e soffice </b>alle volte si
nasconde dietro prodotti chimici che non tutti conoscono, il
colpevole si chiama “<b>Montante</b>”.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Alzi la mano chi almeno una volta nella
vita non abbia ottenuto un pan di spagna non all'altezza delle
aspettative, le regole da seguire sono molte e qualcuna può cadere
di mente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per realizzare un <b>pan di spagna alto
e soffice in casa</b>, a mio avviso, è bene seguire attentamente
dosi e preparazione della ricetta standard, la genuinità degli
ingredienti è l'arma vincente. Non tutti, però, riescono ad
ottenere un pan di spagna degno di nota e si affidano ai prodotti che
le pasticcerie usano quotidianamente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Come accennato prima con un prodotto
chiamato <b>montante </b>si ottiene un <b>pan di spagna alto e
soffice</b> ma soprattutto si possono eliminare lunghe e laboriose
parti, le pasticcerie lo utilizzano anche per risparmiare tempo
prezioso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Pensate ad un pasticcere che prima
monta i tuorli, poi gli albumi e poi incorpora lentamente le farine,
cosi facendo ci vorrebbero tempi biblici per preparare tutti i
prodotti di pasticceria. In realtà ci sono altri motivi per cui i
pasticceri utilizzano un <b>prodotto chimico per il pan di spagna
alto e soffice</b>: la durata e la sofficità.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Se mettete a confronto un pan di spagna
realizzato in casa ed uno con il montante noterete che il secondo è
più alto e più soffice e dura a lungo senza indurirsi, comodo se
dovete realizzarne tanti prima di un'occasione e non volete perdere
la qualità.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nel montante, detto anche “<b>coadiuvante
per prodotti dolciari</b>”, ci sono emulsionanti e stabilizzanti,
oltre ad altri ingredienti più o meno naturali. Per utilizzarlo
basta aggiungere la dose consigliata insieme a tutti gli ingredienti
nella planetaria e montare fino ad ottenere la classica montata fino
a quando scrive.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Qualcuno si chiederà se<b> fa male</b>
un prodotto chimico nei dolci che serviamo in tavola a casa nostra,
la domanda è lecita ma la risposta è soggettiva. Sono molti i
prodotti chimici che ingeriamo ogni giorno, basta guardare le
etichette dei prodotti alimentari.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Le<b> dosi di montante nel pan di
spagna </b>non sono cosi rilevanti da giustificare un allarme
alimentare, onde per cui è giustificabile l'uso solo per chi proprio
non riesce ad ottenerlo senza “aiutino” o per chi deve
realizzarne parecchi e che durino nel tempo sempre soffici ed alti.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-47234160191854816392016-04-28T08:04:00.001+01:002016-04-28T08:04:39.077+01:00Bignè perfetto: ecco il segreto
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiliUMbRKV0q8jl__Qrkj0o6feYN7o9boMZcwaS6Y_q2EHwgf53hriiq25GtoeAtZn3qaoz70_a_dctuETBNlzjq9i2gCcovU7vwLbOrNma0FXzZt5BMUWHzOFvihd1FMu0qZGYH6dHdbw/s1600/Bign%25C3%25A8.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiliUMbRKV0q8jl__Qrkj0o6feYN7o9boMZcwaS6Y_q2EHwgf53hriiq25GtoeAtZn3qaoz70_a_dctuETBNlzjq9i2gCcovU7vwLbOrNma0FXzZt5BMUWHzOFvihd1FMu0qZGYH6dHdbw/s200/Bign%25C3%25A8.jpg" width="200" /></a>Per realizzare il<b> bignè perfetto </b>ho
impiegato molto più tempo di quanto possiate pensare, le
problematiche che si presentano sono diverse e non bisogna
scoraggiarsi dalle delusioni.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La ricetta della pasta choux, o pasta
per bignè, è semplice e la procedura non impegna più di tanto
neanche la casalinga meno avvezza a preparare dolci, la cottura
invece è il <b>segreto dei bignè</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Dopo numerosi tentativi andati a male
ho compreso che la cottura giusta produce un bignè solido ed
asciutto, ogni forno ha le sue peculiarità e i tempi di cottura e le
temperature potrebbero essere diversi dai miei.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per <b>cuocere i bignè</b> utilizzo un
forno di medie dimensioni con resistenze sul fondo e in cima, la
forma delle resistente è molto importante. Se dovete acquistare un<b>
forno per cuocere i dolci </b>dovrete prenderne uno con resistenze ad
“S”, sono le migliori perché cuociono omogeneamente.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il mio consiglio è di scartare i <b>forni
a convezione forzata</b>, o combo a microonde, potreste avere grossi
problemi a cuocere i dolci e per alcune ricette non c'è soluzione di
sorta. Premesso ciò porto la mia esperienza sulla <b>cottura dei
bignè</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In molte ricette, o videoricette, si
sostiene che il <b>tempo di cottura dei bignè</b> è di circa 15
minuti, non vi sognate di poter cuocere i bignè in questo breve
tempo. La temperatura è variabile, all'inizio ci vuole un calore più
forte ed in seguito deve essere abbassato per evitare di bruciare la
superficie ed eliminare l'umidità interna.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Se cuocete i bignè in un tempo cosi
breve, anche mettendoli a 220°C, vi troverete ad avere un bignè che
si affloscia con un interno molto umido. Nel mio forno utilizzo una
teglia con buona conducibilità termica e carta forno, alcuni
sostengono che per i bignè non si usa ma vi posso confermare che i
bignè cuociono lo stesso, pongo la teglia nel penultimo spazio
disponibile in basso; troppo vicino alla resistenza brucia il fondo
del bignè.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dopo aver formato i bignè sulla carta
forno metto in cottura a 190°C per 25/30 minuti e poi abbasso a
180°C per altri 25 minuti. Completo la cottura per altri 15/20
minuti a 160°C. Il risultato è un bignè solido con un interno
asciutto.
</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-31795085526397702762016-04-17T09:30:00.000+01:002016-04-17T09:30:06.895+01:00Bicicletta elettrica ad alta connettività
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghn829ksbtQY60aWwJZAgL728hH5Rr_U-y5OOduLXP5F0pebBd159mAziqWY0u7fO_bxVi_COtSvEofNnvynw2f33SiOliPu_GFOj7kY3SYXZm1imJrC3z0sSn2BtneSmuK0oITfj8jJE/s1600/Electrified+S.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="116" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghn829ksbtQY60aWwJZAgL728hH5Rr_U-y5OOduLXP5F0pebBd159mAziqWY0u7fO_bxVi_COtSvEofNnvynw2f33SiOliPu_GFOj7kY3SYXZm1imJrC3z0sSn2BtneSmuK0oITfj8jJE/s200/Electrified+S.jpg" width="200" /></a>Bicicletta elettrica e <i>smartphone</i>
sono sempre più connessi, il connubio ideale sembra essere raggiunto
con la <b>Electrified S</b>, talmente tanto che perdere il proprio<i>
device</i> significherebbe portarsi in spalla la ebike.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La Electrified S è una <b>bicicletta
elettrica</b>, proveniente dall'Olanda, progettata per avere un'alta
<b>connettività</b>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>A colpo d'occhio la Electrified S è
sobria, tanto da passare inosservata ai più, ma si adatta molto bene
al territorio urbano. Le linee sono inusuali per una bicicletta
elettrica, gli accumulatori sono integrati nel telaio ed i benefici
sono tangibili:
<br />
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
linea snella</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
non ci si deve portare dietro il
pacco batterie</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
masse meglio centrate</div>
</li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il <b>motore elettrico</b> è posto
nella ruota anteriore e spinge la bicicletta fino ai 32 Km/h,
limitati a 25 Km/h per i paesi con limiti imposti per pedalata
assistita, ma ciò che stupisce è l'autonomia: fino a 100Km, ma
anche meno sarebbe un bel risultato.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I <b>freni a disco</b> ed un<b> cambio
automatico</b> concludono il resoconto sulle <b>caratteristiche
tecniche</b> della meccanica, ma ciò che la Electrified S offre
rispetto alle altre ebike è la connettività. Se si vuole possedere
una bici di questo tipo occorre avere uno <i>smartphone</i>, quindi è
preclusa a chi si rifiuta di averne uno, ed un app fornita dal
costruttore.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma di app e bici elettriche il mercato
comincia ad essere saturo, basti pensare a tutti quei <b>dispositivi
antifurto per bicicletta dotati di tracciamento GPS</b>. La
Electrified S ne ha uno ovviamente, ma non è la sola connettività
che possiede, tramite l'app è possibile tenere sotto controllo tutta
l'elettronica della ebike ed interagire con essa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg409pdptmzWCHnkJ6y_mDFi_noe9RNgCQ_ujIQTZ8TbnYNVo5eoUKcFqd2WdvEOfk7DxRjMqlqWKp4taLgWsaZTHMd9lBf7LGQlg4U_dvir-Y7YDSU8lMi8Vuoinv7nnoFgPxWyqQ4CiM/s1600/Electrified+S+e+app.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg409pdptmzWCHnkJ6y_mDFi_noe9RNgCQ_ujIQTZ8TbnYNVo5eoUKcFqd2WdvEOfk7DxRjMqlqWKp4taLgWsaZTHMd9lBf7LGQlg4U_dvir-Y7YDSU8lMi8Vuoinv7nnoFgPxWyqQ4CiM/s320/Electrified+S+e+app.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La<b> bici non può essere rubata </b>senza
essere tracciata ma neanche messa in funzione, lo<b> sblocco</b>
avviene <b>solo tramite</b><i><b> smartphone</b></i>, è presente un
<b>microchip nel telaio </b>che permette il riconoscimento del
proprietario; provare a pedalare, senza sbloccare la bici, sarebbe
impossibile per via del blocco della catena.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tanta tecnologia si paga, attualmente
la Electrified S è in vendita sul sito https://preorder.vanmoof.com/
ad un prezzo di poco inferiore ai 2000 euro, solo i fortunati
possessori del preordine potranno spendere cosi poco, il prezzo di
vendita è di 3000 euro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-18791331205080922092016-04-08T08:47:00.001+01:002016-04-08T08:47:45.672+01:00Quadro strumenti: lancetta sotto perno
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6ulY1L33JhqFqClEbkkcbnTfmgbVBdS48eXMgzxqdVIWoAheoVk6NF-nYbmYIuzMU8CbZ92fu6pJuNFtqrWgtzFFYdUhmL2ATeNGEMoGiNGDkS4xvyq5Tk9MFyObxpuMXPep_mMAKGsI/s1600/Quadro+strumenti+Kymco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6ulY1L33JhqFqClEbkkcbnTfmgbVBdS48eXMgzxqdVIWoAheoVk6NF-nYbmYIuzMU8CbZ92fu6pJuNFtqrWgtzFFYdUhmL2ATeNGEMoGiNGDkS4xvyq5Tk9MFyObxpuMXPep_mMAKGsI/s200/Quadro+strumenti+Kymco.jpg" width="200" /></a>Il <b>malfunzionamento di un quadro
strumenti</b> di un veicolo alle volte può dipendere da una
disattenzione della progettazione, il problema non è sempre di poco
conto e per risolverlo è necessario mettere mani al portafoglio.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un semplice <b>abbassamento di tensione
della batteria della moto</b>, nel mio caso di uno scooter, non causa
quasi mai problemi al quadro strumenti, a me è bastato per farmi
maledire i progettisti Kimco.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Sono il possessore di un Kymco Xciting
250 del 2006, abbastanza soddisfatto dopo tutto, e durante il fine
vita di una batteria ho notato che le lancette del contagiri e del
tachimetro facevano il giro completo e tornavano al loro posto;
questo accade quando la<b> batteria</b> è <b>molto scarica</b> e non
ha più l'energia sufficiente a far partire la moto/scooter.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In queste condizioni di bassa tensione
la lancetta del contagiri si alza ed arriva al fine corsa superiore,
ma torna alla posizione originale, quella del tachimetro invece fa il
giro completo e potrebbe fermarsi sotto il perno su cui poggia la
lancetta stessa.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Proprio quando avevo smontato la
batteria per cambiarla non mi accorsi che la lancetta rimase, proprio
lì sotto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quando montai la nuova batteria la
<b>lancetta</b> <b>del tachimetro</b> rimase <b>dietro il fermo</b> e
non mi accorsi immediatamente del problema, nonostante mi sia rivolto
al centro autorizzato della mia zona non sono riuscito a risolvere il
problema.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La lancetta del tachimetro è
fondamentale per conoscere la velocità a cui si viaggia ed evitare
multe per eccesso di velocità.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per risolvere il <b>problema della
lancetta del tachimetro</b> del mio Kymco Xciting mi sono rivolto a
specialisti del settore dell'elettronica di auto e moto, il costo
potrebbe non giustificare la riparazione.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il prezzo di un <b>quadro strumenti
nuovo</b> di uno scooter è certamente superiore a quanto richiesto
per la riparazione ma quello di uno usato può essere concorrenziale.
A me hanno chiesto circa 80 euro per la riparazione, se non fosse
riparabile pagherei solo il costo della spedizione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Specialisti che riparano quadri
strumenti di auto e di moto ce ne sono ma quasi tutti si trovano al
centro nord, ne ho trovati due: uno in Toscana ed uno a Bergamo.
Quello contattato da me mi ha chiesto la cifra che ho menzionato
sopra.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-31961153725065412412016-03-23T15:16:00.001+00:002016-03-23T15:16:16.252+00:00Parkinson: rimedio per tremore alle mani
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9_XOZ-KfIbI-Anz5SNiSajH0977pRjjKxBuOiSUjRFFGRiM9F_N6BUFCvRBVlBHNS1duzi540mgzguHloglN6IOrTgIEQNTsOeDA3kiyrpcweVB_28VC2cje7utpHiXMmlm_mFd2sauE/s1600/Gyroglove.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9_XOZ-KfIbI-Anz5SNiSajH0977pRjjKxBuOiSUjRFFGRiM9F_N6BUFCvRBVlBHNS1duzi540mgzguHloglN6IOrTgIEQNTsOeDA3kiyrpcweVB_28VC2cje7utpHiXMmlm_mFd2sauE/s200/Gyroglove.jpg" width="191" /></a>Il <b>tremore alle mani</b> del<b>
morbo di Parkinson</b> potrebbe essere, sensibilmente, ridotto grazie
ad un <b>guanto dotato di giroscopi</b>, l'idea è di
un giovane studente di medicina mentre il principio fisico è ben
noto ed applicato in diversi campi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il morbo di Parkinson è una <b>malattia
neurodegenerativa</b>, lenta e progressiva, che influenza i movimenti
e l'equilibrio, i <b>sintomi del Parkinson</b> sono il ben noto
tremore alle mani ma anche una rigidità innaturale, l'instabilità
posturale o la bradicinesia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Purtroppo ad oggi non esiste una<b>
cura contro il Parkinson</b> ed il prototipo dello studente di
medicina si pone l'obiettivo di<b> ridurre i tremori alle mani</b>
applicando un<b> guanto dotato di giroscopi</b>. I giroscopi, per chi
non lo sapesse, sono dei contrappesi che ruotano stabilizzando un
oggetto la cui verticale passando per il baricentro cade fuori dalla
base di appoggio.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In pratica i giroscopi sono una sorta
di <b>equilibrio meccanico</b>. I giroscopi sono utilizzati, ad
esempio, nel Seagway, la stabilità viene compensata al centesimo di
secondo da <b>oscillazioni di masse mobili</b>. L'applicazione del
guanto, <b>“Gyroglove”</b>, per il Parkinson è la medesima ma in
piccolo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I<b> tremori della mano di un malato di
Parkinson</b> vengono compensati dai giroscopi permettendo cosi un
movimento della mano quasi simile ad una persona non affetta da tale
malattia, si stima una riduzione del tremolio dell'80%.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il Gyroglove verrà venduto nel 2017 ad
un <b>prezzo di circa 500 euro</b> e si spera vengano ridotti i
problemi di un prototipo di cosi tale innovazione. Ciò su cui
dovranno lavorare i progettisti sarà la <b>rumorosità</b><span style="font-weight: normal;">,</span><b>
peso</b> e la<b> durata delle batterie</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il <b>guanto per i malati di Parkinson</b>,
se il prototipo verrà migliorato, potrebbe essere utilizzato anche
da professionisti che utilizzano le mani per lavoro di precisione,
medici od anche orologiai.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-15052888550467868752016-03-21T10:49:00.001+00:002016-03-21T12:40:57.488+00:00Assicurazioni: spopola il peer to peer<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhon3bqqk8aZFUt_hCIAPG4svFJPQWn6CuqHsaXWb37BO1TzBHz3gAZgK3nc7vuej5NyXInhSNZDXsnbm32-dIPr5Zn8OJjj9sqy75MbPdAuaNW6Iec14x3RdKCRJJOAhow8j5vasyD-as/s1600/Heyguevara.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhon3bqqk8aZFUt_hCIAPG4svFJPQWn6CuqHsaXWb37BO1TzBHz3gAZgK3nc7vuej5NyXInhSNZDXsnbm32-dIPr5Zn8OJjj9sqy75MbPdAuaNW6Iec14x3RdKCRJJOAhow8j5vasyD-as/s200/Heyguevara.jpg" width="200" /></a>Pensate quanto sarebbe bello pagare il
premio assicurativo dell'auto, o della moto, e vedersi restituire
parte di quanto versato a fine anno, non è un sogno ma queste
compagnie assicurative attualmente sono attive solo in Germania e
Regno Unito.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si chiamano <b>assicurazioni </b><i><b>peer
to peer</b></i>, proprio come i famosi<i> software </i>per la
condivisione dati tra utenti, ed il nome è dovuto all'idea di alcune
persone che hanno creato Heyguevara; la prima <b>compagnia
assicurativa </b><i><b>online</b></i> in Inghilterra basta su questo
sistema.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b></b></div>
<a name='more'></a><b>Heyguevara </b>è attiva già da
diversi anni nel Regno Unito e permette di risparmiare fino all'80%
del premio assicurativo, per poter usufruire degli<b> sgravi del
premio assicurativo</b> occorre essere presentato da un socio o avere
un rapporto anni patente/incidenti di tutto rispetto.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In pratica vengono riuniti un gruppo di
persone che guidano un mezzo e sono prossimi allo zero come incidenti
nell'arco della loro vita al volante, alla fine dell'anno la
compagnia ridistribuisce l'eccesso dividendolo tra gli iscritti.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Anche in Germania c'è un'assicurazione
<i>online</i> basta sul <i>peer to peer</i>, <b>Friendsurance</b>. La
caratteristica di Friendsurance è molto simile ad Heyguevara,
occorre non avere avuto incidenti ed alla fine dell'anno si possono
ottenere sconti del 30% in media.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI0Df-hXxSo5vneWLJQpAopvlKOL1p8hRwceGYuzNd60jcqu5ieTB94cL1hqUyeOS0Wr9atlTZ_o2mB_jwUewrATpYEWQ8Tzbj8SSQx_OFLE83Ow5_NytR8ldmllV51tq3DZNNRFnPAVU/s1600/Friendsurance.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI0Df-hXxSo5vneWLJQpAopvlKOL1p8hRwceGYuzNd60jcqu5ieTB94cL1hqUyeOS0Wr9atlTZ_o2mB_jwUewrATpYEWQ8Tzbj8SSQx_OFLE83Ow5_NytR8ldmllV51tq3DZNNRFnPAVU/s320/Friendsurance.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La piccola compagnia assicurativa
<i>online</i> basata sul<i><span style="font-weight: normal;"> peer to
peer</span></i> è in espansione ed assicura: auto, moto, casa, vita
ed anche dispositivi hi-tech. Se si commette un incidente e la spesa
non supera lo sconto di fine anno il danno viene pagato con quella
cifra e non si incorre in un aumento del bonus malus, in Italia non
esiste niente di tutto ciò ma sarebbe bello poter pagare un premio
assicurativo congruo al costo della vita.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-61331508286342469342016-03-17T08:33:00.001+00:002016-03-17T08:33:38.553+00:00Sensori passivi controllo pressione pneumatici
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXYKigiFjMdtzCikSxIp01vDLItSatE9K5O1m-Nbm6OsctmLDhQGOfXq2FrSHFBY9wxZqhnDqNnLiurWI__v0cLoe826WWDTC5JWrSQLKucaAzUSru0Xhe4gH4N_k0UTpUqap4oGYij98/s1600/Optic+Lasertyre+Laserline.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXYKigiFjMdtzCikSxIp01vDLItSatE9K5O1m-Nbm6OsctmLDhQGOfXq2FrSHFBY9wxZqhnDqNnLiurWI__v0cLoe826WWDTC5JWrSQLKucaAzUSru0Xhe4gH4N_k0UTpUqap4oGYij98/s200/Optic+Lasertyre+Laserline.jpg" width="200" /></a>Si chiamano <b>sensori di pressione
passivi per pneumatici</b> e permettono di monitorare la pressione
delle gomme grazie ad un semplice riscontro visivo, sono semplici da
installare e sono stati voluti dal Parlamento Europeo per diminuire
il numero delle vittime della strada.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli italiani sono pigri e controllano
la pressione degli pneumatici solo quando sono visivamente sgonfi o
prima di un lungo viaggio, purtroppo però i problemi di questa
spiacevole mancanza di attenzione sono costosi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Guidare con pneumatici sgonfi è
sbagliato ed antieconomico. Ormai è appurato che gli pneumatici
sgonfi o con pressioni di gonfiaggio errate causano:<br />
<ul>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
consumi di carburante</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
maggiori emissioni di CO2</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
spazi di arresto non consoni</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
diminuzione di aderenza</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
sovraccarico di lavoro degli
ammortizzatori</div>
</li>
<li><div style="margin-bottom: 0cm;">
aumento percentuale della
possibilità di produrre incidenti</div>
</li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si sta facendo molto per la sicurezza
stradale negli ultimi anni, se fossero stati imposti prima questi
<b>dispositivi per il controllo della pressione degli pneumatici</b>
si sarebbero piante meno vittime sulle strade.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I sistemi <b>TPMS</b> (<i>Tyre Pressure
Monitoring System</i>) sono di due tipi: attivi e passivi. I <b>sistemi
di monitoraggio della pressione delle gomme </b>più economici sono
quelli passivi, non permettono un controllo della pressione mentre si
guida ma sono un ottimo compromesso per la sicurezza.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il<b> sistema TPMS</b> in questione non
è altro che un sensore che viene avvitato al posto del tappuccio
coprivalvola, è dotato di segnalazione della pressione tramite tre
colori. Prima di avvitare il <b>sensore di pressione passivo</b>
occorre gonfiare il pneumatico al valore di riferimento, solo in
seguito sarà possibile avvitare il sensore.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Meglio sottolineare che i sensori
vengono venduti con una pressione di riferimento preimpostata, se ad
esempio avete gli pneumatici con pressioni di gonfiaggio da 2.2 atm
dovete prendere quei sensori con lo stesso valore.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Una volta avvitato il sensore di
pressione vi dovrete solo ricordare di <b>controllare visivamente lo
stato dei pneumatici</b> tramite il colore posto in cima al sensore
stesso. Non vi preoccupate per il possibile<b> furto del sensore</b>,
i migliori sensori, come L'Optic della serie LaserTyre della
Laserline, sono dotati di un <b>sistema antifurto ed
antimanomissione</b>; per rimuovere il sensore ci vuole la chiave che
si trova nel kit.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il prezzo del sistema di sensori passivi della Laserline costa poco più di 70 euro, per chi non volesse spendere tanto c'è un kit a poco più di 8 euro (da aggiungere le spese di spedizione) su<a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00NWCK8ZU/ref=as_li_tf_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00NWCK8ZU&linkCode=as2&tag=consigliprati-21" target="_blank"> amazon</a> (clicca sulla parola linkata e verrai reindirizzato al prodotto sul sito amazon). </div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-23677000413363371472016-03-11T09:53:00.000+00:002016-03-11T09:53:36.793+00:00Sicilia in...sedia a rotelle
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Andare in vacanza deve essere un
momento piacevole per tutti, chi è costretto a vivere su una sedia a
rotelle deve invece scendere a compromessi, alcune regioni sono più
avanti di altre ed ancora c'è molto da fare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkycFW1iXnLQKnlkv6yDDPQhtFKjR1gjmkWbnSqZxeOd6d5jJ_8X9LrU_-iVxuFAcUys4hrnXadbZdTyN9WGHq57zXgngeoanKwNLV_nLjF0v2JNZ4hLSZ1IPMduX3Ww8nt6w7005VZJU/s1600/Sicily+on+wheelchair.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="65" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkycFW1iXnLQKnlkv6yDDPQhtFKjR1gjmkWbnSqZxeOd6d5jJ_8X9LrU_-iVxuFAcUys4hrnXadbZdTyN9WGHq57zXgngeoanKwNLV_nLjF0v2JNZ4hLSZ1IPMduX3Ww8nt6w7005VZJU/s320/Sicily+on+wheelchair.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Come sempre accade le idee migliori
nascono da una necessità, in questo caso l'idea di realizzare un
<b>portale </b><i><b>online</b></i> dedicato alla <b>mobilità di chi
è su una sedia a rotelle</b> è di un gruppo di amici di una ragazza
tetraplegica.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>La regione oggetto è la Sicilia ed il
progetto dei ragazzi si chiama <i><b>Sicily on wheelchair</b></i>,
per scoprire quanto sia difficile per una<b> persona su sedia rotelle
vivere una vacanza</b> hanno deciso di verificare vari itinerari.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://sicilyonwheelchair.it/" target="_blank"><i>Sicily on wheelchair</i></a> si
inserisce nel portale di più grande respiro<i><b> Italy on
wheelchair</b></i>, le <b>strutture ricettive</b> delle principali
città siciliane vengono segnalate per la loro predisposizione ad
<b>accogliere persone su sedia a rotelle</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma la<b> vacanza per chi è su una
sedia a rotelle</b> non è solo pernottamento, oltre all'alloggio è
stato pensato di inserire un<b> elenco di percorsi turistici</b> ed
attrazioni che possono essere visitati senza incorrere nei soliti
<b>problemi di barriere architettoniche</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Purtroppo non tutte le strutture sono
ancora a norma per persone disabili, alcuni alberghi della bella
regione meridionale si trovano in contesti storici e l'abbattimento
delle barriere architettoniche è solo parziale.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Si spera che con l'inserimento in
<b>elenco di strutture ricettive per persone disabili del territorio
siciliano </b>altri vengano incentivati costruire pensando anche a
chi è disabile e vuole godersi una vacanza, d'altra parte la fetta
di mercato dovrebbe ingolosirli.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-68895831548637894192016-02-27T16:03:00.001+00:002016-02-27T16:03:09.928+00:00Bicicletta elettrica con moduli fotovoltaici integrati
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il sogno di ogni possessore di
bicicletta elettrica è quello di essere indipendente dalla ricarica,
un azienda italiana, Leaos, ha realizzato una e-bike che tenta di
perseguire questo fine.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg44U1UqXKnWHccUYmOFjy4rIG3J82XiYWIVbB-oWeTxvZWky23jiAW_xeb05mLQ0TZafD-uHabdTzo7YL46K9Iut3GQimzcJTDPQ8IdtcjCRn7YZGM60dMk6O1lgsvMc3oeWLiUBJb01E/s1600/Leaos+Solar.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg44U1UqXKnWHccUYmOFjy4rIG3J82XiYWIVbB-oWeTxvZWky23jiAW_xeb05mLQ0TZafD-uHabdTzo7YL46K9Iut3GQimzcJTDPQ8IdtcjCRn7YZGM60dMk6O1lgsvMc3oeWLiUBJb01E/s200/Leaos+Solar.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La <b>Leaos Solar</b> è un modello di
<b>bicicletta elettrica con moduli fotovoltaici integrati </b>nel
telaio, nata e prodotta in Trentino Alto Adige, la ricarica degli
accumulatori non è totale ma consente un autonomia più che
sufficiente per tornare a casa dal lavoro (circa 20 Km).</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Ovviamente la Leaos Solar ha la
possibilità di ricaricare le batterie tramite un cavo di
alimentazione da 220 Volts, i moduli fotovoltaici sono integrati nel
telaio e non sono sufficienti a ricaricare completamente gli
accumulatori in un tempo accettabile.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nonostante si possa sfruttare la
ricarica degli accumulatori tramite le celle fotovoltaiche integrate
nel telaio è consigliabile far eseguire cicli di carica/scarica per
non compromettere la vita delle batterie.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questo modello di e-bike, parzialmente
indipendente dalla convenzionale ricarica, oggettivamente è
accattivante e più tecnologico dei modelli dello stesso segmento.
Scordatevi cavi, cavetti e rumori vari, la Leaos Solar più che una
bicicletta elettrica sembra uno scooter elettrico.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il telaio è minimalista e nasconde al
suo interno tutto ciò che di solito è a vista: gli accumulatori, il
motore, gli organi di trasmissione del moto ed i cavi. L'integrazione
delle componenti principali è un'ottima soluzione per chi deve
lasciare l'e-bike in strada per parecchio tempo, portarsi dietro le
batterie è odioso ed ingombrante.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il motore centrale è (un classico da
250W), a mio avviso, il modo migliore per sfruttare la trazione in
una bicicletta elettrica, le masse sono centrate e quando si pedala
non ci si trova con l'inerzia di un motore posto in un cerchio. Le
varie modalità di spinta del motore si possono solo apprezzare.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il cambio è interno al mozzo, ed anche
in questo caso, è la scelta è inopinabile. Quando ci si ferma è
possibile selezionare la marcia giusta senza avere problemi con
deragliatori ed ingranaggi rumorosi. I freni a disco assolvono
ampiamente al loro ruolo ed in una Urban Bike sono ormai quasi di
serie. La mancanza di sistemi di ammortizzamento non è una nota
stonata, le gomme panciute assorbono le asperità dell'asfalto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Purtroppo tanta tecnologia e la
costruzione artigianale si paga, la Leaos Solar ha un prezzo di circa
6.000 euro.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-18554119855791178632016-02-22T08:44:00.001+00:002016-02-22T08:44:41.779+00:00Furti con il POS nei mezzi pubblici
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjso1wFI8xCcbrkPZ4YMwcyJDw2zKRkEFcgGLDXDpFfCxtAVMRqqTCUWM6rnN3btEcYBgIz0NC-fbh_cOlnFzgpYWCRkI2_XFeKmLFcMDeUqgmHerJo_U2tNd498sg2N7P3qeNdha-mcIE/s1600/Portafoglio+schermato+RFID.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjso1wFI8xCcbrkPZ4YMwcyJDw2zKRkEFcgGLDXDpFfCxtAVMRqqTCUWM6rnN3btEcYBgIz0NC-fbh_cOlnFzgpYWCRkI2_XFeKmLFcMDeUqgmHerJo_U2tNd498sg2N7P3qeNdha-mcIE/s200/Portafoglio+schermato+RFID.jpg" width="200" /></a>Negli ultimi tempi ha fatto discutere
parecchio un'immagine di un tizio su un mezzo pubblico con in mano un
POS, alcuni sostengono che lo stesso stesse rubando denaro dalle
carte contactless degli ignari passeggeri, la sicurezza delle carte
che non hanno bisogno di essere inserite sembra avere delle falle.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il<b> POS</b>, come non tutti sanno,
non ha necessariamente bisogno di una connessione dati tramite cavo
ed alcuni modelli sfruttano tecnologie come: GSM/GPRS, GEM o anche
Cordless per accreditare il denaro in un conto corrente.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>La <b>tecnologia Contactless</b> è
stata introdotta per velocizzare i micropagamenti (non oltre 25 euro)
semplicemente avvicinando la carta al POS, ma come si sa i furbi sono
sempre un passo avanti. Avere una carta, o anche più di una, nel
portafogli può essere come averlo bucato, specialmente quando si
viaggia nei mezzi pubblici.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Uno sconosciuto ci si può avvicinare e
senza che ce ne accorgiamo può rubarci la <b>cifra massima
consentita con il contactless</b>. Personalmente dubitavo già di
questa tecnologia e ho sempre tenuto il portafogli in alto e mai nei
pantaloni.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>Rubare denaro con il POS </b>GPRS, o
con altra tecnologia senza fili, in fin dei conti non è sempre una
buona idea, infatti, il denaro deve essere accreditato su un conto
corrente ed una volta che ci si accorge del furto basterà procedere
alla denuncia per risolvere la questione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Dal momento che il prelievo è minimo
non tutti si accorgeranno della somma, indebitamente, sottratta, ed è
proprio su questo che contano i furfantelli. Se ci si vuole sentire
tranquilli ed evitare di tenere in mano il portafoglio quando si
viaggia in autobus, tram o metropolitana basterà acquistare un<b>
portafoglio schermato RFID</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La particolare schermatura, tramite
rivestimento in acciaio inox, impedisce alle onde elettromagnetiche
di giungere alla carta di credito o prepagata. I modelli di
<b>portafoglio protetto contro le frodi del contactless </b>sono
ormai in vendita un po' ovunque, qui su<a href="http://www.amazon.it/gp/product/B00BERHQCS/ref=as_li_tf_tl?ie=UTF8&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=B00BERHQCS&linkCode=as2&tag=consigliprati-21" target="_blank"> amazon</a> se ne possono trovare
per tutte le tasche.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-3416023057912436152016-02-18T10:41:00.001+00:002016-02-18T10:41:28.738+00:00Smartphone con poca memoria interna
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxFlfp08mzDWTDIUrsX0SFplgnq6j1js_bTgOqx0jsPzafopAuyoWk6VhfFScf-T3Yd3DErXk_2BWuBevqQmUNLTWDMqsles6W74ItlY2fxbIwosYDhBz91USBy20TjWdKKuU2KWnttew/s1600/File+manager.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxFlfp08mzDWTDIUrsX0SFplgnq6j1js_bTgOqx0jsPzafopAuyoWk6VhfFScf-T3Yd3DErXk_2BWuBevqQmUNLTWDMqsles6W74ItlY2fxbIwosYDhBz91USBy20TjWdKKuU2KWnttew/s200/File+manager.jpg" width="200" /></a>Gli <i><b>smartphone</b></i><b>
economici</b> hanno la caratteristica di avere <b>poca memoria
interna</b>, anche con l'uso di una<b> micro sd</b> capiente il
problema non si risolve facilmente.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quando sono andato a scegliere il nuovo
<i>smartphone</i>, il precedente era un<i> touch screen</i> ma non
aveva connessione dati, mi sono soffermato su alcune <b>caratteristiche
tecniche </b>sottovalutando l'importanza di una<b> buona memoria
interna</b>.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>La mia scelta si è soffermata su un
discreto<i> </i><i><b>smartphone </b></i><b>LG</b> con <b>sistema
Android</b>, con un ampio schermo, ma con soli <b>4GB di memoria
interna</b>. Dopo qualche mese di utilizzo, e poche app installate,
mi appare, in alto a sinistra, l'icona della memoria in esaurimento.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In realtà lo spazio a disposizione
ancora è sufficiente, circa 140/150 MB, ma non è possibile
installare nuove applicazioni. Il primo problema che ho risolto è
stato quello di<b> fare spazio</b>. Alcune app si possono spostare
sulla micro sd ed alcune si possono eliminare perché inutili.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nonostante questo primo passo il
problema dello spazio della memoria interna dello<i> smartphone</i>
mi si è riproposto dopo poco. Altro problema è il continuo download
dell'aggiornamento di alcune app che non ho mai utilizzato, come
google libri o google play musica.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per <b>fermare gli aggiornamenti delle
app</b> che non si utilizzano basta andare sulla pagina download e
defleggare dove specifica il comportamento che segue il <i>device</i>
quando si connette ad una rete dati. Nonostante ciò il dispositivo
continua ad immagazzinare dati, basti pensare ai file come i <i>cookie</i>
e i file temporanei di internet, ed è necessario intervenire in modo
risolutivo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In rete si trovano parecchie idee, non
sempre adeguate al proprio dispositivo, una di queste permette di
<b>spostare le app del telefono</b>, che non si possono spostare
sulla micro sd, sulla memoria esterna. Non farò i nomi di queste app
perché non le ho provate ma il loro utilizzo non è garantito e per
eseguirle è indispensabile avere delle conoscenze tecniche di un
certo livello.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Altro utile <b>trucco per liberare
spazio su uno </b><i><b>smartphone</b></i><b> </b>con OS Android è
avere un <i>file manager</i>. Con la navigazione internet si va a
riempire la<i> cache</i> di roba inutile che ruba spazio alla memoria
interna, con l'installazione di<b> “app spazzine”</b> altro non
si fa che tenere memoria libera per ciò che serve.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-80095700381909863022016-02-10T08:56:00.001+00:002016-02-10T08:56:19.960+00:00Fotovoltaico senza accumulatori per tutte le tasche
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm1kCEPsZ8QSeE1dgVSSTj2pmtDledcsXhyphenhyphenm8TuGu6QwWOLIc4ZkFy6P4FmnSf887A5C75MnsFpATxwE_1Zn1KIxoCG1ONyElYK0M-_iHYr8gcFNjo1gwV2LCXx0XUwIYbhY7PwAKZeb4/s1600/Kit+fotovoltaico.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm1kCEPsZ8QSeE1dgVSSTj2pmtDledcsXhyphenhyphenm8TuGu6QwWOLIc4ZkFy6P4FmnSf887A5C75MnsFpATxwE_1Zn1KIxoCG1ONyElYK0M-_iHYr8gcFNjo1gwV2LCXx0XUwIYbhY7PwAKZeb4/s200/Kit+fotovoltaico.jpg" width="200" /></a>Quando si parla di<b> impianto
fotovoltaico</b><i><b> stand alone</b></i> si intende un tipo di
installazione indipendente dalla rete elettrica nazionale che sfrutta
degli accumulatori per immagazzinare l'energia prodotta (inizialmente
diffuso in spot isolati), ora è richiesto anche in abitazioni
raggiunte dai gestori di energia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un <b>sistema autonomo di
approvvigionamento elettrico</b> e di immagazzinamento, il cosiddetto
<b>impianto ad isola</b>, è comune trovarlo in baite di montagna ma
anche, su piccola scala, per l'illuminazione autonoma di giardini o
parchi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>L'immagazzinamento di energia elettrica
da una parte è un vantaggio da un altro no. Gli accumulatori perdono
efficacia con il tempo ed i cicli di carica/scarica, il loro costo
deve essere ponderato prima dell'acquisto dell'impianto.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Gli<b> impianti </b><i><b>off-grid</b></i>
sono un settore di nicchia ed alcuni che non prevedono accumulatori
costano meno e possono far gola a chi può disporre del sole per gran
parte dell'anno. Gli<b> impianti fotovoltaici</b><i><b> stand alone</b></i>
che non prevedono lo stoccaggio dell'energia prodotta dal sole
impongono il consumo all'istante.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un impianto fotovoltaico di questo
tipo, non prevedendo batteria di accumulo, fornisce elettricità a
dei carichi sia sotto forma continua che alternata. Se si desidera
sfruttare la corrente elettrica prodotta dal modulo fotovoltaico solo
utilizzando un <b>regolatore di carica</b> allora occorre alimentare
<b>utilizzatori a corrente continua</b>, esistono<b> lampadine a
risparmio energetico a corrente continua</b>, mentre se si desidera
alimentare in corrente alternata occorre anche un <b>inverter</b>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'utilizzo di un sistema fotovoltaico
<i>stand alone</i> senza accumulatori è senza dubbio più economico
e permette di illuminare stanze o corridoi bui di giorno o sfruttare
l'energia elettrica in elettrodomestici poco assetati di energia, ad
esempio un frullatore.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un kit fotovoltaico da 250W senza
accumulatori costa circa 460 euro iva inclusa e può alimentare
lampadine in luoghi come cantine o garage ed eliminare cosi costi in
bolletta, la potenza massima può mettere in funzione un carico di
potenza non superiore a quella prodotta dai moduli.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Chi volesse spendere meno può
scegliere tra un ampia gamma di prodotti, esistono moduli
fotovoltaici da 10W in su. Ad esempio un modulo fotovoltaico da 100W
costa appena 100 euro, da aggiungere una ventina di euro per il
regolatore di carica ed altri 20 euro tra cavi, connettori ed altri
accessori.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-88379452745897367242016-02-01T10:04:00.000+00:002016-02-01T10:04:00.953+00:00Alcool in stufa a Kerosene
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEQ6JetzTn0oS-5jHevPV-8lPK7gge0mYHFdSd-dP1iNtEOD0ZnDIOQ0lebUEvEzu9QaxfXh-BgTQan2pd7qcgEQQEwamwHQ5pLtk973FXzMY21Hj_gQnmPwbBhVnItiEw-c3Qx36zQHo/s1600/Alcool+etilico.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEQ6JetzTn0oS-5jHevPV-8lPK7gge0mYHFdSd-dP1iNtEOD0ZnDIOQ0lebUEvEzu9QaxfXh-BgTQan2pd7qcgEQQEwamwHQ5pLtk973FXzMY21Hj_gQnmPwbBhVnItiEw-c3Qx36zQHo/s200/Alcool+etilico.jpg" width="64" /></a>Una delle domande che più mi sono
state poste in questi anni è se si può sostituire al Kerosene il
bioetanolo in una<b> stufa a combustibile liquido</b>, prima di
spiegare se ciò sia possibile consiglio sempre di attenersi alle
indicazioni presenti nel libretto di uso e manutenzione delle stufe
per quanto concerne l'uso del combustibile corretto.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nonostante sia il Kerosene sia il
bioetanolo siano combustibili liquidi utilizzabili per riscaldare la
casa la loro combustione avviene in apparecchi molto diversi tra
loro.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Il principio della combustione delle
<b>stufe per interni a combustibile liquido </b>è molto simile: un
liquido infiammabile brucia in presenza di un comburente, ossigeno.
Molti però cercano di utilizzare l'uno o l'altro combustibile in
<b>apparecchi riscaldanti</b> non progettati per quel tipo di
combustibile.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nonostante il mio consiglio sia quello
di non utilizzare combustibili differenti da quelli indicati dal
libretto di uso e manutenzione alcuni temerari si cimentano ad
eseguire esperimenti con miscele varie, non io. Per utilizzare<b>
alcool denaturato</b>, non quello rosso comune da supermercato, in
una <b>stufa a cherosene</b> è bene trovarne una a stoppino.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'alcool a 90°, meglio se bioetanolo,
deve essere di ottima fattura, e comunque costa meno di un cherosene,
e lo si può miscelare fino ad un rapporto 90/10, il 90% è l'alcol.
Nonostante si acquisti il <b>miglior alcool etilico denaturato</b> in
commercio non sarà mai sicuro come un bioetanolo per biocaminetti,
quest'ultimo combustibile liquido possiede una purezza del 96% ed è
quindi privo di sostanze nocive che potrebbero sprigionarsi durante
la combustione.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Questo sconsiglierebbe, già da solo,
di bruciare alcol etilico denaturato in una stufa a cherosene o
petrolio. Dal punto di vista della combustione di per se miscelare i
due liquidi infiammabili è possibile. La miscela è necessaria
affinché la combustione avvenga correttamente e con un certo grado
di sicurezza, l'<b>isoparaffina</b> diminuisce la volatilità
dell'alcol ma per essere più sicuri si può provare con piccole
quantità di alcol cercando la proporzione più corretta alla propria
stufa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il cherosene e l'alcool etilico
denaturato hanno poteri calorifici differenti e prima di eseguire una
miscela occorre sapere se è energeticamente conveniente. Il <b>potere
calorifico dell'alcool etilico</b> è di 5950 Kcal/Kg, il<b>
denaturato</b> ha un valore di 6476 Kcal/Kg, il <b>Kerosene</b> di
9924.6 Kcal/Kg.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La differenza tra i due poteri
calorifici porta alla conclusione che miscelare alcool etilico con
Kerosene non conviene economicamente ed energeticamente, il più
basso potere calorifico dell'alcol produce un rendimento quasi
dimezzato e con prodotti della combustione non sicuri per la salute.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
N.B: Sconsiglio la miscelazione dei due
tipi di combustibili liquidi, il pericolo di incendio, scoppio e per
la salute è altissimo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-78772739411856847172016-01-25T10:24:00.002+00:002016-01-25T10:24:54.247+00:00Tecnologia LCD per occhiali
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Un'occhiale da sole con lenti che
variano la quantità di luce filtrata in relazione alla radiazione
luminosa emessa in tempi rapidissimi è l'obiettivo di molte aziende
del settore, oggi il prodotto che più si avvicina a questa idea si
chiama <b>Uvex Variotronic s</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjdCJHE80JQX9kCAVIr_qIwq03bgU_x9TAjzwlP1eQO-eG1OgpX2s-kYoWrTVggEMqcC2uefZlvA9YoUIQaJs5u0uhh49OPGx1TBr_tyT2QepgOw9cygOL7iMvwrE5N0Plsx49v2W8wlA/s1600/Uvex+Variotronic+s.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="80" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjdCJHE80JQX9kCAVIr_qIwq03bgU_x9TAjzwlP1eQO-eG1OgpX2s-kYoWrTVggEMqcC2uefZlvA9YoUIQaJs5u0uhh49OPGx1TBr_tyT2QepgOw9cygOL7iMvwrE5N0Plsx49v2W8wlA/s200/Uvex+Variotronic+s.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La tecnologia impiegata da queste<b>
lenti innovative è l'LCD</b>, i tempi di risposta alla luce
dichiarati dal produttore sono di un decimo di secondo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<a name='more'></a>Questo occhiale che risponde
rapidamente ai <b>cambi di luce naturale</b> è stato pensato sia per
chi ama andare in bici per passeggiare o sia in modo agonistico, la
regolazione può avvenire automaticamente o tramite un pulsante posto
sull'occhiale.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La tecnologia LCD non è nuova nel
mondo dell'ottica, i primi prodotti furono impiegati nelle maschere
per saldatori, lo scurimento e lo sbiadimento avvengono tramite una
corrente a bassa tensione applicata ai cristalli liquidi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La ricerca si è sviluppata con
gradualità perché le difficoltà non erano di poco conto. Il più
grande ostacolo per l'ottenimento di un <b>occhiale con lenti LCD</b>
era dovuto alla curvatura della superficie e ad un peso sostenibile.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il precursore più agguerrito alle
lenti LCD è sempre stato il fotocromatico. La peculiarità delle
lenti fotocromatiche è la reazione alla luce, i tempi possono essere
davvero brevi ma non brevissimi. C'è poi da considerare la reazione
che possono avere ai cambi eccessivi di temperatura.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'Uvex Variotronic s sembra aver
realizzato un'<b>occhiale da sole con lenti LCD </b>che interviene
sulla filtrazione della luce in tempi che l'occhio quasi non
percepisce, questa peculiarità si apprezza quando si esce da una
galleria e si incontra sole pieno.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Attualmente questo occhiale è
destinato al mondo degli sportivi, la pellicola LCD è poggiata su
uno strato in policarbonato e non si conosce lo sviluppo nella
direzione della lenti da vista. Altro piccolo handicap può essere la
durata delle batterie, l'adattamento alla luce avviene tramite
impulsi elettrici.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il prezzo di Uvex Variotronic s è di
circa 300 dollari.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3572954076307276883.post-69370729484159453292015-12-28T09:40:00.001+00:002015-12-28T09:40:28.252+00:00Farine con glutine anche per celiaci
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L<b>'intolleranza al glutine</b>,
proteina presente in alcuni cereali, nasce dall'alimentazione e da
una certa predisposizione genetica e può scaturire a qualsiasi età.
Una buona percentuale di persone soffrono di <b>celiachia</b>,
malattia autoimmune dell'intestino, ma non sanno di essere<b>
intolleranti al glutine</b> per via di una bassa reazione a questa
proteina.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimJfOQw6zfOlCxDP8aLbs4-KhcrtaCsCYJN7xvmR56sDjlGj5OWhIPW-QuYPBlvF-sUILnUGQmEQkmSbubeW3s_5iHKUiRhRtipdldpKu8vLjB9rFqIaP9Ja6b_A_ugREcMVdi0px4Gtw/s1600/New+Gluten+World.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimJfOQw6zfOlCxDP8aLbs4-KhcrtaCsCYJN7xvmR56sDjlGj5OWhIPW-QuYPBlvF-sUILnUGQmEQkmSbubeW3s_5iHKUiRhRtipdldpKu8vLjB9rFqIaP9Ja6b_A_ugREcMVdi0px4Gtw/s1600/New+Gluten+World.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I <b>sintomi dell'intolleranza al
glutine</b> non sono per tutti uguali e possono essere scambiati per
altre problematiche, l'impossibilità di trovare una soluzione deve
far scattare il campanello d'allarme.
</div>
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<a name='more'></a>Con l'intolleranza al glutine si può
vivere anche senza sapere di soffrirne, per verificare
un'intolleranza ai cereali che contengono questa proteina è bene
fare degli esami specifici ed evitare di consultare internet.<br />
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I <b>prodotti alimentari senza glutine</b>
sono sempre più presenti sugli scaffali dei supermercati, alcuni per
paura di <b>diventare intolleranti al glutine</b> lo eliminano
totalmente dalla loro dieta, oggi però grazie ad una startup
innovativa italiana i celiaci potrebbero non avere più problemi ad
<b>evitare il glutine</b>.</div>
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Si chiama <b>New Gluten World</b>,<i>
spinoff</i> dell'Università di Foggia, ed ha sperimentato un
<b>processo di detossificazione del glutine</b> in modo da renderlo
commestibile anche ai celiaci ed agli intolleranti al glutine.</div>
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Il processo detossificante a cui
vengono sottoposti i cereali contenente glutine non altera le
proprietà nutritive delle farine ed il risultato promette di rendere
commestibili pane e pasta di uso comune per chi non è intollerante.</div>
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Il segreto industriale che si cela
dietro la<i> startup</i> innovativa New Gluten World si baserebbe
sull'uso di <b>microonde</b> e dell'applicazione di <b>altissime
temperature</b> per un lasso di tempo molto breve, ciò produce la
<b>detossificazione del glutine</b> prima che il cereale venga
molito.</div>
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Il procedimento fisico non elimina il
glutine ma modifica la molecola evitando le <b>infiammazioni tipiche
degli intolleranti al glutine</b>. Le<b> farine con glutine </b>anche
per chi è intollerante saranno, presumibilmente, in commercio nel
2017 e permetteranno di gustare i prodotti da forno che prima erano
<i>off limits</i>.</div>
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Per quanto riguarda il <b>prezzo delle
farine con glutine per i celiaci</b> non c'è notizia, è presumibile
che che ci si debba aspettare un costo in linea con la richiesta del
mercato e con l'operazione di detossificazione.</div>
Lo scienziatohttp://www.blogger.com/profile/01417227496043309391noreply@blogger.com0