In tempi in cui l'elettricità non
alimentava gli elettrodomestici si conservava il cibo utilizzando
metodi e materiali naturali; carne, pesce o frutta che non venivano
consumati nell'immediatezza venivano trattati o conservati in
appositi recipienti.
I
romani
I romani erano abili nel conservare
gli alimenti per lungo tempo senza pericoli che deteriorassero, i
problemi venivano dall'umidità, dai parassiti ed anche dai roditori.
Per gli alimenti per cui non era possibile l'essiccazione li
conservavano in particolari contenitori al riparo dalla luce e da
fonti di calore.
I romani per conservare i cibi era
soliti interrarli in contenitori di terracotta, chiamati
Dolia, ad una certa profondità infatti c'è una temperatura più
bassa che in superficie e soprattutto costante tutto l'anno. I Dolia,
in realtà, erano solitamente più utilizzati per conservare il vino ma si prestavano anche per cibi solidi. Quando non era possibile conservarli in questi contenitori carne e pesce venivano salati od affumicati.
L'argilla, materia prima con cui si
realizzano le terrecotte, è il materiale naturale più utilizzato
dalle varie popolazione che hanno abitato il pianeta, le sue
proprietà termoregolatrici sono ancora oggi sfruttate per
conservare i cibi più a lungo.
La salatura era sfruttata solo
dalle persone più facoltose a causa del costo elevato ed anche per
via del tempo necessario per cucinare pietanze degne di un
commensale, più spesso ci si serviva dei carnarium.
Veniva cosi chiamata una stanza buia, esposta a nord, e ben aerata
dove si conservavano le carni affumicate ed appese.
Altri antichi metodi di
conservazione dei cibi prevedevano l'utilizzo di liquidi più o
meno densi, come il miele o la mostarda, in cui venivano immersi fino a ricoprirli completamente. I romani sono stati tra i
primi a conservare i cibi in contenitori di vetro, come la
frutta, sigillavano il tappo con il gesso e riponevano il tutto al
buio in una dispensa fresca ed aerata.
Mitti
Cool
L'argilla è la materia prima con cui è
realizzato un frigorifero che non ha bisogno di elettricità prodotto in India,
si chiama Mitti Cool ed è venduto in India, Kenya ed Arabia
Saudita. Questo frigorifero sfrutta il principio evaporativo per abbassare la temperatura dove si
trova il cibo, ovviamente ciò
è possibile grazie all'argilla con cui è realizzato.
Mitti Cool ha una doppia camera in cui
scorre acqua, gocciolando lungo i lati evapora ed all'interno si crea
una temperatura più bassa che permette di conservare i cibi senza
corrente elettrica. Il prezzo di Mitti Cool è di circa 50 euro.
Zeer
Sempre di terracotta è il
frigorifero senza elettricità inventato dai popoli africani per
conservare il cibo più a lungo, si chiama Zeer e sfrutta le
proprietà dell'argilla e della fisica. Lo Zeer consiste in due vasi
di terracotta uno dentro l'altro, una intercapedine li separa.
All'interno di questo spazio si inserisce sabbia bagnata.
L'acqua evapora grazie al calore dei
cibi che si trova nel cuore interno dello Zeer e cosi si ottiene un
abbassamento di temperatura, la porosità delle pareti è essenziale
perché si svolga questo processo.
Bio
Cooler
La Coca Cola ha voluto produrre un
frigorifero che non ha bisogno di corrente elettrica per
rinfrescare ciò che c'è all'interno, forse per far conoscere il suo
prodotto fresco anche nei paesi poveri dove c'è molto caldo.
Si chiama Bio Cooler il
frigorifero che non ha bisogno di prese elettriche per essere
alimentato, il suo funzionamento si basa su antiche tecniche di
conservazione del cibo. Il sistema della Coca Cola è più
complesso del precedente e si basa sempre sull'evaporazione
dell'acqua ma questa volta nella parte superiore di trovane delle
piante.
Quando il calore si fa sufficiente per
far evaporare l'acqua contenuta nella terra delle piante alcuni
specchi convogliano la condensa sul fondo del frigorifero. Ciò
produce il raffreddamento all'interno del vano della macchina
termica.
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