Sta ancora generando confusione e
disperazione in rete la conosciutissima Cookie Law e quando il
Garante della Privacy deciderà di infliggere pesantissime multe a
poveri editori squattrinati dovrà vedersela con una tecnologia che è
anni avanti rispetto ai “Biscottini”.
Non voglio addentrarmi sulla bontà
della legge sui cookie ma solo spiegare come essa sia superata
da una tecnologia chiamata “Fingerprinting”.
I cookie oggetti di critica sono quelli
di profilazione, grazie a questi piccoli file si forniscono
informazioni sulle nostre ricerche e si riceve una pubblicità
mirata. Purtroppo anche se la Cookie Law venisse applicata per come è
stata pensata anni ed anni fa non produrrebbe altro che il nulla.
La nuova frontiera della tracciabilità
informatica, poi mica tanto nuova, si chiama Fingerprinting ed
è già sfruttata per raccogliere informazioni personali, a dispetto
dell'accettazione dei cookie. Le informazioni frammentate inviate dal
nostro sistema operativo, dal browsere e dai suoi plugin, da alcuni
font e da molto altro vengono raccolti da società specializzate nel
tracciare un vero e proprio profilo dell'utente e senza neanche un
cookie.
Se vogliamo provare a verificare quanto
la nostra identità online sia protetta basta andare sul sito
Panoptclick e scopriremo che il browser fingerprinting
sarà ben delineato. I dati raccolti tramite il fingerprinting
daranno un'immagine del nostro profilo talmente ben delineato che i
cookie saranno presto dismessi a vantaggio di una nuova tecnica
informatica di tracciabilità.
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