La crisi economica mondiale ha spinto
il mercato dell'auto in un abisso, alcune aziende per non vedere
azzerare i propri guadagni hanno portato la produzione in paesi dove
il costo della mano d'opera è più basso; le auto elettriche
potrebbero essere il giusto compromesso tra la domanda e l'offerta.
L'auto elettrica è il sogno di molti,
l'idea di non doversi più fermare al distributore e fare il pieno
svuotandosi le tasche si sposa con costi di manutenzione bassissimi.
Le microcar sono piccole
automobili che hanno una storia alle spalle, i primi modelli
risalgono al dopoguerra; la crisi economica della fine degli anni 40
ha visto l'Europa dover fare i conti con le difficoltà di
ricostruire una realtà distrutta.
Le piccole auto a due posti in quegli
anni spopolarono per lo più perché costavano poco e consumavano
poco, il problema del mercato dell'auto oggi è dovuto ad una crisi
economica globale che vede penalizzare l'acquisto ed il mantenimento
di un veicolo a causa dei costi.
Le microcar elettriche sono il
giusto compromesso tra costo e spese di mantenimento, di contro c'è:
- la quasi totale mancanza di colonnine a ricarica rapida
- la poca autonomia
- il costo degli accumulatori
i progetti ormai diventati realtà e
quelli pronti per il mercato sono molti.
L'auto elettrica dalle dimensioni mini
che più si vede circolare per le strade è sicuramente la Renault
Twizy, chiamata anche dalla casa francese Urban Crosser.
La Twizy raggiunge un buon compromesso
tra l'autonomia (di circa 100 Km) ed il tempo necessario a ricaricare
gli accumulatori (3h e 30 minuti per una presa a 220 Volt),
l'acquisto della microcar elettrica Renault deve prevedere
anche l'affitto delle batterie.
Il prezzo di listino della Renault
Twizy è di 6,990 euro iva compresa a cui si deve aggiungere il costo
del noleggio degli accumulatori che è di 50 euro al mese, il
canone mensile da pagare potrebbe sembrare alto ma in realtà non lo
è.
Se si considera il consumo di un pari
veicolo a combustione interna la Twizy ne esce nettamente vincente,
il pieno di energia infatti è di circa un euro e 50 la percorrenza è
di 100 Km mentre per percorrere lo stesso tragitto con un veicolo a
benzina la spesa si aggirerebbe attorno a 8 euro.
Le auto elettriche non necessitano di
tagliandi per cambiare olio o filtri e controllare acqua, il costo
per chilometro deve quindi tener conto anche della spesa inerente i
tagliandi; le auto elettriche poi pagano meno in tasse di possesso ed
assicurazione.
Antagonista della Twizy sarà la Volpe,
il futuro è d'obbligo perché ancora non la si vede circolare su
strada ma la si può prenotare; la biposto di origine italiana è
stata disegnata da Zagato.
Dimensioni e peso della Volpe sono
stati studiati per dare il minor consumo di energia e l'agilità di
divincolarsi nel traffico e parcheggiare dove gli altri se lo
sognano, la Volpe nasconde una sorpresa che avvicinerà i sospettosi
della trazione elettrica.
La Volpe è fornita di un generatore
che permette di aumentare l'autonomia, quando non si può
procedere alla ricarica perché non c'è una colonnina e si è
lontani da casa il generatore di bordo è capace di convertire il gas
naturale o la benzina in energia elettrica e ricaricare le
batterie.
Sul tettuccio della Volpe si può far
installare un modulo fotovoltaico che ricarica gli
accumulatori quando il veicolo è in sosta e fornisce energia
elettrica agli optional elettrici di bordo, l'energia della frenata
viene recuperata cosi come avviene in formula 1.
Il prezzo della Volpe è di 6,990
euro iva inclusa ed è lo stesso della Twizy, per l'affitto degli
accumulatori non ci è dato sapere il costo ma si presume sia molto
simile alla Twizy.
Dalla Spagna arriva un antagonista alla
francese Renault Twizy ed alla italiana Volpe la Hiriko, come
i modelli precedenti i posti a sedere sono due e sono a tandem.
La risposta spagnola alla crisi si
chiama quindi Hiriko, l'ingresso di questo veicolo elettrico spagnolo
dovrebbe avvenire nel corso del 2014; alcune caratteristiche la
rendono diversa dagli altri concorrenti europei.
L'autonomia della Hiriko è di 100 Km
per cui non si discosta dagli altri due veicoli mentre il volante
atipico, le quattro ruote sterzanti e la possibilità di
inclinarsi la rendono un'appetibile scelta quando sarà
commercializzata.
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