Gli pneumatici ricostruiti
vengono venduti da molti gommisti ma molti rimangono scettici sulla
loro affidabilità, proprio come per ogni altro prodotto
destinato ad essere utilizzato su un automobile anche il pneumatico
ricostruito deve superare severi standard di rigenerazione.
Un pneumatico è destinato a resistere
circa cinque volte il suo naturale ciclo di vita, la necessità di
sostituirlo è dovuta al consumo del battistrada. Quando quest'ultimo
scende sotto i limiti imposti del codice della strada il
pneumatico deve essere sostituito ed a quel punto può prendere
diverse strade.
Il processo di rigenerazione non sempre
mette sul mercato pneumatici economici, difatti ci sono sul
pneumatici di fascia bassa che hanno prezzi inferiori dei
pneumatici ricostruiti.
Purtroppo si sono verificati negli anni
incidenti più o meno gravi con tale tipologia di gomme, prima
di dire che gli pneumatici ricostruiti non sono buoni sarebbe
opportuno fare delle considerazioni.
Gli incidenti causati da pneumatici
difettosi si verificano anche con prodotti nuovi appena usciti di
fabbrica ma quelli causati da pneumatici ricostruiti hanno maggiore
risonanza. Il distacco del battistrada di un pneumatico
ricostruito dopo poche migliaia di chilometri è però indice di
una cattiva rigenerazione.
Non tutti gli pneumatici possono essere
ricostruiti ma chi è preposto al controllo non sempre prende il
giudizio secondo normativa, la carcassa del pneumatico deve superare
un controllo qualità prima di ricevere l'ok alla ricostruzione.
Se il pneumatico viene rigenerato
invece di essere scartato potrebbe produrre incidenti se sollecitato
oltre un limite difficile da stabilire, alla vista il pneumatico
ricostruito non mostra difetti alla carcassa perché oltre al
battistrada viene rigenerata anche la spalla.
Il distacco del battistrada di un
pneumatico ricostruito è sintomo di cattiva lavorazione, dopo la
raspatura viene applicata una fascia di gomma pressata adesiva alla
carcassa che farà da tenuta tra il nuovo battistrada e la carcassa
stessa.
Se tale procedura è eseguita male o su
un pneumatico troppo vecchio la tenuta non è garantita.
Diverso è il problema dell'esplosione
di un pneumatico ricostruito, l'elevata velocità o l'attrito
eccessivo producono alte temperature dell'aria all'interno e sforzi
di taglio che devono essere compensati dalla gomma; se la carcassa è
difettosa può cedere sotto le sollecitazioni.
C'è poi chi non monta pneumatici
ricostruiti a causa della rumorosità e dei consumi, il
battistrada di questo tipo di pneumatici infatti è un disegno senza
eccessive pretese tecniche e potrebbe influire negativamente su
consumi e rumorosità.
Quando si sceglie di acquistare
pneumatici ricostruiti occorre prestare attenzione alla scritta sulla
spalla, infatti per legge deve essere apposto un codice che ne
identifica lo standard.
Tale marchiatura si chiama RETREAD e
deve prendere il posto dell'omologazione originale ECE-ONU/UE, la
marchiatura ECE-ONU per pneumatici ricostruiti la si trova in
un rettangolino alfanumerico sulla spalla del pneumatico.
Gli pneumatici ricostruiti
convengono se il prezzo di acquisto è più concorrenziale di
quelli nuovi di fascia bassa ma potrebbe essere vanificato dalla
rumorosità e dall'aumento del consumo di carburante.
Affidarsi al gommista va bene ma meglio
scartare pneumatici ricostruiti da ditte poco conosciute, se proprio
si deve fare la spesa meglio acquistarli verificando che siano stati
ricostruiti secondo normativa o altrimenti utilizzarli nel ciclo
urbano (meglio poca autostrada o tangenziali).
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