Con il termine di plastica si intende
una famiglia molto ampia di materiali polimerici, quando si
parla di plastiche sarebbe più corretto definirle polimeri,
un polimero è una macromolecola dall'elevato peso molecolare
unita ad altri gruppi molecolari tramite un legame chiamato
covalente.
Nell'industria automobilistica, e
motociclistica, l'uso delle plastiche è diventato sempre più
importante, su un veicolo (automobile o scooter) la presenza di
materiali polimerici è cospicua sia all'interno dell'abitacolo che
all'esterno; la plastica del paraurti è dura e liscia mentre quella
del cruscotto è morbida al tatto e ruvida, questo è da imputarsi al
diverso polimero impiegato.
La famiglia dei polimeri si suddivide
in:
- termoplastici
- termoindurenti
- elastomeri
I polimeri termoplastici vengono
impiegati per produrre plastiche per automobili, la loro
peculiarità è quella di poter essere riutilizzati perché possono
essere fusi e reiniettati o stampati senza che subiscano
trasformazioni, tutt'al più vengono miscelati con granulati di
plastica nuova e tornano a nuova vita.
Una caratteristica importante delle
plastiche delle automobili che rientrano nella famiglia dei
termoplastici è la loro riparabilità, la rottura di una
plastica termoplastica può essere “saldata”.
I polimeri termoindurenti sono
materiali duri ma al contempo fragili (un materiale più è duro più
fragile), a causa della forte reticolazione questi materiali non
possono essere saldati o fusi, la forte resistenza al calore
viene però impiegata per parti interne del vano motore.
Un elastomero ha la peculiarità
di poter subire grosse deformazioni elastiche, dopo la deformazione
in campo elastico l'elastomero ritorna alle dimensioni originali,
anche gli elastomeri si dividono in termoplastici e termoindurenti.
Tutti questi tipi di plastiche su un
veicolo hanno funzioni differenti, le plastiche esterne dei
paraurti servono per assorbire l'urto mentre quelle interne
devono essere morbide al tatto ed essere deformabili, da ciò si
evince che le plastiche impiegate su un veicolo sono molte;
l'introduzione della plastica sui mezzi di locomozione ha
indubbiamente molti vantaggi:
- riduce il peso del veicolo
- assolve compiti di sicurezza
- è modellabile
- si possono creare appendici aerodinamiche
Le plastiche esterne di un
automobile sono ormai nella stragrande maggioranza dei veicoli
verniciate, le plastiche non verniciate però potrebbero
essere non verniciabili, per capire cosa si può verniciare e
cosa no è necessario conoscere il tipo di plastica con cui si è
prodotta un determinato pezzo.
Le plastiche impiegate in una sola
automobile sono notevoli e per i carrozzieri non è stato certo
facile adattarsi ai tipi di plastica, la parte dell'automobile che
più sovente si vernicia è il paraurti, la plastica di cui è
composto è PP o EPDM, la prima viene chiamata
copolimero di polipropilene mentre la seconda
etilene-propilene-diene.
Anche se sembrano tutte uguali le
plastiche sono diverse cosi il coprispecchietto o il
copriruota è prodotto in ABS (copolimeri di
acrilonitrile-butadiene-stirene),
ma sovente si trovano copriruota anche in PA (poliammide) e
con la poliammide si produce anche lo sportellino del
carburante.
Una delle parti dell'autoveicolo che
viene prodotta in diversi tipi di plastica è la griglia del
radiatore, la si trova in ASA
(acrilonitrile-stirene-acrilato), ed in SAN
(stirene-acrilonitrile).
Le plastiche esterne non sono tutte
uguali, nello stesso veicolo possono essere diverse e diverse da
veicolo a veicolo, oltre le già citate plastiche non è insolito
trovare paraurti in PC (policarbonato) o in PU
(poliuretano), il cofano ad esempio potrebbe essere in
PPO (ossido di polifenilene) o in UP (Poliestere
non saturo).
A chi interessa sapere quale tipo di
plastica sia verniciabile e quale no deve prima individuare il
tipo di polimero a cui appartiene, alcune plastiche vengono
identificate come non verniciabili e ciò si deve al ciclo produttivo
(la plastica potrebbe subire trattamenti che non permettono alla
vernice ci aderire, sulla superficie potrebbero trovarsi i
distaccanti che servono per staccare il pezzo dallo stampo e
che devono essere rimossi prima della verniciatura o avere natura
non-polare).
Uno dei materiali più difficile da
verniciare proprio per i motivi sopra descritti è il PP/EPDM anche
perché lo si trova spesso prodotto come “blend” (il blend
è il corrispettivo delle leghe metalliche), la verniciabilità di
questa plastica per molti è un problema ed anche se eseguita ad arte
(con aggrappanti o primer) può staccarsi dallo strato
su cui è depositata.
Il PP però non è più una plastica
non verniciabile, molte aziende hanno messo in commercio prodotti che
permettono di far aderire la vernice senza problemi (come la
Standox), per sapere se una plastica è verniciabile (o
facilmente verniciabile) basta trovare il codice in una parte
solitamente nascosta, esse seguono la norma DIN ENISO 1043-1 e DIN
ISO 1629, il codice che si trova dovrebbe essere di questo tipo:
>PP+EPDM TV20<
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