Verniciare il vetro è una
tecnica che può essere eseguita anche da chi non ha molta
esperienza, essendo una lavorazione “a freddo” non necessita
forni di cottura e l'essiccazione avviene in aria.
Per ottenere una superficie liquida
sottoraffreddata ad elevatissima viscosità (termine desueto che sta
ad indicare i solidi amorfi come il vetro) verniciata bene e che duri
a lungo è necessario pulirla seguendo procedure ben definite.
Se l'oggetto da verniciare è una
ringhiera di un balcone sarà sufficiente attendere cielo sereno ed
asciutto almeno per un paio di giorni, temperatura attorno ai 20°C e
assenza di ventilazione per evitare polveri vaganti.
Ci sono oggetti artistici che
sono destinati ad arredare e quindi devono essere verniciati con la
massima cura ed in ambienti controllati, il vetro è uno di questi e
la verniciatura a freddo amplifica il problema del controllo delle
correnti d'aria per via dei lunghi tempi di asciugatura.
Il trattamento del vetro assume
quindi un importanza al pari della verniciatura, il pretrattamento
deve avere luogo in
- ambiente asciutto
- con temperatura ed umidità controllata
- con percentuali di polveri nell'aria contenuta
- con pulizia rigorosa delle superfici
Una superficie pulita ed un
procedimento controllato prolungano il trattamento e conferiscono
l'aspetto desiderato, utilizzare detergenti opportuni e sistemi di
movimentazione dell'aria e termici sono alla base della buona
riuscita.
Un vetro può essere verniciato se è
asciutto, l'acqua presente anche solo in forma di umidità comporta
una minore tenuta del colore oltre alla creazione di aloni o
sfumature indesiderate.
Pulire il vetro è semplice ma
pulire un vetro affinché accolga un trattamento di verniciatura è
differente, la superficie trattata deve essere priva di grassi,
ditate ed altre impurità.
Per pulire un vetro basta utilizzare un
panno con dell'alcol etilico denaturato, per evitare che sul vetro
rimangano tracce di coloranti (presenti nell'alcol) sarebbe meglio
utilizzarne un tipo che non contenga coloranti; l'alcol
isopropilico denaturato costa poco di più ma è incolore.
Quando si passa il panno imbevuto di
alcol non si deve fare l'errore di credere che sia sparito del tutto
in pochi istanti, l'evaporazione dell'alcol dipende dalla
temperatura ed anche se non se ne vede traccia potrebbe essere
presente ed interagire con le vernici.
Per rimuovere tracce di sporco molto
resistenti si possono utilizzare detergenti alcalini
(aggressivi) o tensioattivi acquosi, aumentare la temperatura del
vetro migliora l'azione chimica di pulizia dei detergenti.
Se lo sporco è difficilmente
rimovibile con i detergenti e l'olio di gomito si può provare ad
utilizzare una fiamma prodotta da un bruciatore al butano, la
temperatura che si genera deve essere compatibile con quelle massime
sopportabili dal vetro.
Se anche i procedimenti termici e
chimici non sortiscono effetti non rimane che utilizzare una tecnica
di pulizia in uso nel campo metallurgico, il fosfosgrassaggio.
Il fosfosgrassaggio è comunque un
procedimento di rimozione dello sporco resistente dalle superfici di
natura chimica, data l'aggressività è obbligatorio sciacquare le
superfici prima di verniciare.
Una volta pronta la superficie vetrosa
da verniciare si devono controllare altri parametri, la temperatura e
l'umidità possono essere tenute sotto controllo da un termometro ed
un igrometro ma per tenerle costanti servirebbe una camera bianca.
Se l'ambiente sembra privo di polvere
ciò non significa che non ve ne sia, per evitare che la polvere si
attacchi al vetro per caduta basta ionizzare la superficie.
La polvere infatti possiede una carica
elettrica e si deposita sul vetro anche in verticale, l'utilizzo di
aria compressa ionizzata permette al vetro di respingere la polvere.
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