Che l'elettronica sia sempre più
utilizzata in campo sportivo è ormai assodato, che certi sport ne
erano ancora tenuti fuori voleva dire solo che ancora non era
arrivato il loro momento. Il tennis è uno sport in cui l'elettronica
c'entra poco, la pallina e la racchetta sono ciò con cui si gioca e
non vengono alimentate da nessuna fonte energetica.
In realtà il tennis l'elettronica
l'aveva introdotta diversi decenni fa quando fece ingresso nel mondo
tennistico l'occhio elettronico, il suo compito era quello di
fischiare quando la pallina usciva fuori dalla linea che delimitava
il campo.
Solo in seguito furono applicati dei
sensori connessi tramite cavo ad un elaboratore che veniva portato
sulla schiena con uno zaino, i dati sulla potenza applicata al colpo
potevano cosi essere registrati. Ciò che mancava era un'analisi più
approfondita e la si poteva ottenere solo lasciando al tennista
libertà di movimento.
L'ultima tecnologia in campo
tennistico l'ha introdotta Babolat con la racchetta
AeroPro Drive Play con Rafa Nadal agli Australian
Open.
Questa racchetta 2.0 ha
suscitato scalpore veicolando molta attenzione. La racchetta che
aumenta le prestazioni del tennista non c'è ancora e Babolat non
aveva neanche intenzione di produrla.
La racchetta di Nadal non
permette di migliorare i colpi o rendere i punti deboli
impenetrabili, non c'è alcun aiuto allo sportivo. All'interno della
AeroPro Drive Play è inserita una elettronica con dei sensori
che permette di conoscere la potenza dei colpi, il punto d'impatto
della palla e registra il numero di dritti e rovesci.
Il sistema Babolat deve essere
considerato una sorta di telemetria, come in formula uno, il tennista
ed il preparatore possono cosi intervenire e migliorare i punti
deboli. Grazie all'elaborazione dei dati vengono fornite informazioni
importanti per migliorare i materiali della racchetta (telaio,
corde ed impugnatura).
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