A molte casalinghe sarà capitato di sentire la lavatrice fare dei rumori strani durante il carico d’acqua fino a quando l’acqua in lavatrice non entra più, il problema si verifica quando l’elettrodomestico ha molti anni sulle spalle o quando è difettoso.
Il problema è identificato in un pezzo chiamato elettrovalvola, questa valvola riceve il comando della chiusura da una scheda elettronica.
Queste valvole si utilizzano con vari tipi di fluidi anche con quelli aggressivi, quelle rivestite per resistere agli acidi o gas particolarmente corrosivi sono costruite solo per quella applicazione ed il loro costo è notevolmente maggiore.
Materiali di cui sono costituite
I più utilizzati per un buon rapporto qualità/prezzo sono l’acciaio inox e l’ottone, gli organi di tenuta sono realizzati in vari materiali, troviamo il PTFE, FPM, EPDM ed altri materiali polimerici della famiglia degli elastomeri e non.
Componenti elettriche
Essendo un dispositivo comandato da una scheda necessita di essere alimentato dalla corrente elettrica, ci sono valvole per vari tipi di tensioni, da 24 a 230V ma se ordinate per una tensione specifica possono essere prodotte per quella applicazione richiesta.
L’elettrovalvola come detto ha due funzione, aprire e chiudere un circuito in cui passa un fluido, la parte meccanica viene comandata da un elettromagnete posto proprio sopra, all’interno si trovano degli avvolgimenti solitamente insieme a materiale polimerico di varia natura.
Ogni valvola poi ha una sua portata ed un tempo di risposta, il loro dimensionamento deve essere corretto per non rischiare di danneggiarla o danneggiare l’elettrodomestico, solitamente si trovano nelle lavatrici, nelle lavastoviglie, nelle macchinette del caffè e dove il passaggio dell’acqua sia governato da un impulso elettrico.
La vita di un elettrovalvola dipende da molti fattori, il numero di cicli di funzionamento è uno di questi, il continuo apri e chiudi ne accorcia la vita cosi come l’aggressività dei fluidi che fa passare o la temperatura; il carbonato di calcio normalmente presente nelle condutture domestiche crea incrostazioni che abbreviano la durata di questi ed altri componenti, l’utilizzo di un addolcitore allunga la loro vita ed il loro corretto funzionamento.
Elettrovalvole per fluidi aggressivi
Nel caso in cui l’elettrovalvola debba lavorare con fluidi aggressivi allora si devono impiegare materiali adatti e soprattutto si devono eliminare i contatti tra il fluido stesso ed alcune componenti della valvola.
Ci sono applicazioni che necessitano di eliminare totalmente gli inquinamenti del fluido, alcuni casi sono i circuiti in cui scorre acqua demineralizzata o liquidi fisiologici per applicazioni medicali.
Materiali di cui sono costituite
Sempre secondo le applicazioni possono essere in acciaio (come l’AISI 316) o polimeri semplici come il PP o complessi come PPOm, generalmente su richiesta è possibile ordinarle per l’applicazione specifica.
Elettrovalvole per macchine da caffè
L’applicazione di questo componente è necessaria perché deve regolare l’afflusso dell’acqua al momento opportuno, la Sirai è un azienda italiana che produce e commercializza questo tipo di valvole, nasce nel lontano 1946 a Milano con l’insolita denominazione di RAI ma che non aveva niente a che vedere con il canone ma voleva abbreviare la sigla di Regolatori Automatici Industriali.
Le elettrovalvole per ingresso di acqua sono realizzate in ottone, gli attacchi vanno da 1/4 a 1/8 con un diametro interno da 1.6 a 3.2 mm, con pressioni anche di 30 bar e che resistono a temperature massime di 130°C, le tenute sono realizzate in FPM (elastomero fluorocarbonico).
Le elettrovalvole per l’erogazione di acqua calda e vapore sono realizzate in acciaio inox e ottone e resistono a temperature di 170°C, le tenute sono in Rubino (corindone sintetico) o in EDPM (elastomero Etil-propilenico).
L’elettrovalvole per il gruppo erogatore resistono a temperature dai 130 ai 170°C e le tenute sono realizzate in Rubino o in FPM.
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