Honda CX650Turbo |
Il turbo sulle moto sta
tornando, dopo i mitici anni ottanta si torna a parlare di motori
turbocompressi anche per le due ruote. In realtà la Virus ha
in produzione un modello turbocompresso ma il segmento è di nicchia
sia per tecnologia che per prezzo mentre il modello di scooter
turbo venduto da Peugeot non è proprio da strapparsi i
capelli.
Per quelli che non hanno ancora i
capelli bianchi sentire “turbo” e “moto” nella stessa frase
sembrerebbe un eufemismo, negli anni ottanta le più note case
motociclistiche giapponesi misero in produzione moto di
media cilindrata turbocompresse.
Kawasaki GTZ750Turbo |
Quando furono presentati i modelli
di moto turbo negli anni ottanta - la Honda CX650Turbo,
la Kawasaki GTZ750Turbo, la Yamaha XJ650Turbo e la
Suzuki XN85 - si pensava più alle prestazioni che alla
guidabilità. Il rapporto peso/potenza fece protendere l'ago
della bilancia a favore delle prestazioni diminuendo
però la conducibilità, l'aumento improvviso della coppia
rendeva pericolose le moto in uscita di curva quando si apriva il
gas.
Yamaha XJ650Turbo |
La CX650Turbo fu prodotta in poco più
di 1700 esemplari. Ciò che spinse gli ingegneri a produrre una moto
cosi potente fu la tendenza esasperata delle prestazioni in quegli
anni, d'altra parte l'installazione di una turbina permetteva di
aumentare la potenza senza variare la cilindrata ed i pesi.
Suzuki XN85Turbo |
La cilindrata 650 cc poteva raggiungere
prestazioni da 1000 cc senza necessità di costose modifiche al
motore, di contro la risposta del turbo era troppo brusca per
poter essere gestita anche dai motociclisti più esperti.
La Honda si accorse presto delle
problematiche riscontrate da chi aveva acquistato questo tipo di moto
e corse ai ripari l'anno successivo, nel 1983, con un motore poco più
grande variando rapporto di compressione e migliorando l'elettronica.
Le moto turbo non ebbero vita lunga, i
problemi riguardarono più in particolare il mercato americano e la
diffusione dell'automobile. In America, negli anni di picco di
vendite di moto, introdussero una tassa sulle moto d'importazione
giapponesi, le ripercussioni furono deleterie per le casse delle
case nipponiche.
L'aumento del numero di vendite di
automobili portò ad un bilanciamento naturale nel numero di vendite
delle due ruote, il mancato apprezzamento da parte degli acquirenti
di questi modelli fece il resto. Presto le moto turbo sparirono dal
mercato.
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