giovedì 6 ottobre 2011

Stufe a pellets

Un tempo le abitazioni e i luoghi pubblici venivano riscaldati tramite un combustibile assolutamente ecologico, la legna, con il passare degli anni sono sorti dei problemi che hanno accantonato questo sistema di riscaldamento.

La legna nel corso degli anni ha aumentato il suo prezzo, la sua reperibilità è diventata più difficile e le spese di trasporto hanno influito in modo incisivo sul prezzo finale, d’altra parte la diffusione del gas metano ha definitivamente posto in un angolo di nicchia questo combustibile, le utenze che ormai lo richiedono sono le pizzerie e le abitazioni che hanno un camino o qualcuno che ancora desidera accendere la sua cucina a legna.

Nel corso del tempo e grazie alla tecnologia si sono studiati sistemi di riscaldamento che sfruttano sempre combustibili ecologici ma con un minor impatto ambientale, si è giunti ad utilizzare scarti di lavorazione del legno ed a renderli compatti con delle resine naturali e formare quello che oggi si chiama pellets.

Il pellets è un aggregato di natura biologica legnosa e resine naturali che abbattono sensibilmente lo spreco di alberi e riutilizzano materiali che sarebbero stati gettati.
Le dimensioni si aggirano intorno ai 10 mm di diametro e con una lunghezza molto variabile, si possono trovare dai 15 ai 50 mm, la densità ha un valore medio di circa 1.300 Kg/m3, l’umidità deve essere non superiore al 12 %, la resa è generalmente di 5 KWh/Kg e i residui di cenere sono dell’ordine dello 0.5 %.


La scelta di questo combustibile è ancora abbastanza conveniente rispetto al metano, per un abitazione di medie dimensioni si può avere un risparmio di circa il 15%.
I tipi di pellets attualmente in commercio differiscono parecchio come resa energetica e come costo, da non sottovalutare anche l’odore della combustione, sempre percepibile nonostante la tecnologia consenta una quasi assenza.
Il pellets di abete o di faggio è possibile reperirlo al prezzo di circa 3,50 euro/sacco (15 Kg), ma è possibile reperire anche pellets da frassino, faggio, rovere, carpino, olivo ed altri alberi, un ottimo rendimento viene dai gusci di nocciole o di sansa.

Oltre al pellets ci sono in commercio i bricchetti che sono di dimensioni maggiori e sono adatti per stufe a legna.

I termo camini sono delle stufe a pellets ma che hanno la possibilità di riscaldare un intera abitazione grazie alla produzione di acqua calda, sono dotati di pompa per far circolare l’acqua calda come le normali caldaie murali, una stufa a pellets può riscaldare una o più stanze mentre un termo camino può riscaldare un intero appartamento ed abbattere i consumi di gas metano.

Le stufe a pellets funzionano caricando il materiale in un apposito serbatoio e grazie ad una coclea e ad un termostato consentono di bruciare il combustibile necessario a riscaldare l’ambiente riducendo gli sprechi, nel caso in cui si dovesse verificare un black out la stufa si spegnerebbe e si riaccenderebbe al momento in cui torna, per ovviare a questo inconveniente si può istallare (da un tecnico specializzato) un gruppo di continuità come per i PC dal momento che la richiesta elettrica è comunque minima.
Queste stufe necessitano di manutenzione, a secondo del modello e della marca, è necessario pulirle e controllarle ogni anno o tra un periodo di tempo compreso tra le 2.000 e le 4.000 ore di funzionamento, se si vuole togliere la cenere è meglio dotarsi di un aspira cenere e non utilizzare un aspirapolvere perché le dimensioni minute di queste polveri potrebbero danneggiare l’eletttrodomestico.


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