Le Microcar non sono un invenzione
degli ultimi anni, nel dopo guerra venivano chiamate Bubblecar
e sono state un contributo alla rinascita economica di molti paesi,
caratterizzate da motori molto piccoli (anche meno di 300 cc di
cilindrata), una carrozzeria molto leggera con posti a sedere che
andavano da uno a quattro permisero a molti di usufruire di un mezzo
di locomozione in tempi di crisi.
Dopo la fine della seconda guerra
mondiale l'Europa si trovava di fronte ad un destino di rinascita,
molte nazioni erano devastate dal conflitto mentre altre avevano
riportato meno danni, il contesto generale vedeva un continente
frammentato da mutevoli difficoltà, il reperimento di cibo, acqua e
combustibile rallentava il ritorno alla normalità.
Molti ingegneri che durante la guerra
si occuparono di aerei, armamenti ed ordigni bellici scesero in campo
per cercare di costruire automobili economiche e funzionali, il
progetto funzionò perfettamente ed in un periodo in cui le risorse
per il combustibile erano davvero irrisorie permise a molti di
potersi spostare da un posto ad un altro con queste piccole
autovetture.
Il boom delle Bubble car durò una
decina d'anni dopodiché molte finirono riposte nelle stalle sotto
balle di fieno ed alcune potrebbero ancora essere lì, una delle più
importanti Bubble car fu la BMW Isetta, questa microvettura fu
costruita dalla casa tedesca ma il progetto era di una casa italiana
che ormai non esiste più la Iso autoveicoli.
La BMW Isetta fu prodotta dal 1955 al
1962 e fu anche la prima automobile al mondo di piccole dimensioni
prodotta in serie e con consumi davvero da record (si percorrevano
100 Km con 3 litri di combustibile), dotata di motore monocilindrico
che inizialmente era di origine motociclistico e di soli 200 cc, la
velocità di punta però arrivava ad oltrepassare gli 80 Km/h, unica
difficoltà erano le salite.
L'ingresso alla Isetta era molto
anomalo infatti lo sportello per entrare nel veicolo era davanti
proprio dove si trovava lo sterzo che si inclinava per facilitare
l'entrata del conducente, i modelli che furono prodotti nel corso di
quel decennio portarono un evoluzione della BMW Isetta, il progetto
iniziale prevedeva un veicolo molto scarno con al posteriore una sola
ruota mentre più avanti la Isetta divenne più comoda e poteva
accogliere più persone e le ruote divennero quattro.
In Germania la Glas produsse
contestualmente alle microcar dell'epoca una vettura molto simile
alla bianchina che prendeva il nome di Goggomobil, le
dimensioni erano più generose delle Bubble car ma il motore era in
linea con la tendenza dell'epoca e di poco inferiore ai 300 cc e solo
dopo qualche anno ne fu incrementata la cilindrata e la potenza.
In Italia esiste un associazione a cui
ci si può rivolgere per chiedere informazioni su autovetture
dell'epoca ed eventi, l'A.I.M.A.C. che altro non è che
l'associazione italiana microcar anni cinquanta il cui
presidente è Francesco De Cunto.
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