lunedì 27 agosto 2012

Bubblecar ovvero le vere Microcar

Le Microcar non sono un invenzione degli ultimi anni, nel dopo guerra venivano chiamate Bubblecar e sono state un contributo alla rinascita economica di molti paesi, caratterizzate da motori molto piccoli (anche meno di 300 cc di cilindrata), una carrozzeria molto leggera con posti a sedere che andavano da uno a quattro permisero a molti di usufruire di un mezzo di locomozione in tempi di crisi.


Dopo la fine della seconda guerra mondiale l'Europa si trovava di fronte ad un destino di rinascita, molte nazioni erano devastate dal conflitto mentre altre avevano riportato meno danni, il contesto generale vedeva un continente frammentato da mutevoli difficoltà, il reperimento di cibo, acqua e combustibile rallentava il ritorno alla normalità.


Molti ingegneri che durante la guerra si occuparono di aerei, armamenti ed ordigni bellici scesero in campo per cercare di costruire automobili economiche e funzionali, il progetto funzionò perfettamente ed in un periodo in cui le risorse per il combustibile erano davvero irrisorie permise a molti di potersi spostare da un posto ad un altro con queste piccole autovetture.

Il boom delle Bubble car durò una decina d'anni dopodiché molte finirono riposte nelle stalle sotto balle di fieno ed alcune potrebbero ancora essere lì, una delle più importanti Bubble car fu la BMW Isetta, questa microvettura fu costruita dalla casa tedesca ma il progetto era di una casa italiana che ormai non esiste più la Iso autoveicoli.

La BMW Isetta fu prodotta dal 1955 al 1962 e fu anche la prima automobile al mondo di piccole dimensioni prodotta in serie e con consumi davvero da record (si percorrevano 100 Km con 3 litri di combustibile), dotata di motore monocilindrico che inizialmente era di origine motociclistico e di soli 200 cc, la velocità di punta però arrivava ad oltrepassare gli 80 Km/h, unica difficoltà erano le salite.

L'ingresso alla Isetta era molto anomalo infatti lo sportello per entrare nel veicolo era davanti proprio dove si trovava lo sterzo che si inclinava per facilitare l'entrata del conducente, i modelli che furono prodotti nel corso di quel decennio portarono un evoluzione della BMW Isetta, il progetto iniziale prevedeva un veicolo molto scarno con al posteriore una sola ruota mentre più avanti la Isetta divenne più comoda e poteva accogliere più persone e le ruote divennero quattro.


In Germania la Glas produsse contestualmente alle microcar dell'epoca una vettura molto simile alla bianchina che prendeva il nome di Goggomobil, le dimensioni erano più generose delle Bubble car ma il motore era in linea con la tendenza dell'epoca e di poco inferiore ai 300 cc e solo dopo qualche anno ne fu incrementata la cilindrata e la potenza.


In Italia esiste un associazione a cui ci si può rivolgere per chiedere informazioni su autovetture dell'epoca ed eventi, l'A.I.M.A.C. che altro non è che l'associazione italiana microcar anni cinquanta il cui presidente è Francesco De Cunto.

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