mercoledì 5 ottobre 2011

Raccolta differenziata, luci ed ombre

Nel Piemonte è attivo da qualche anno Ecobank un servizio di raccolta di bottiglie di plastica, lattine di alluminio e acciaio tramite dei raccoglitori automatici che rilasciano buoni da spendere nei supermercati.

La raccolta differenziata è l’unica soluzione al problema della crescente produzione di rifiuti, la gestione della stessa però non è cosi semplice come possa sembrare, allontanandoci dai soliti luoghi comuni è necessario anche comprendere come si gestisce la differenziata.
Molte regioni del sud, la Sicilia ne è un esempio, non mettono in atto la raccolta differenziata, i contenitori per riporre carta, cartone, vetro, plastica e quant’altro esistono ma spesso sono pieni e vengono ritirati solo di rado, differenziare è giusto ma ci si chiede dove finiscano questi importanti materiali non essendoci chi li lavora, finiscono tutti in discarica assieme all’indifferenziata.

Regioni come la Lombardia o il Veneto riescono a ad avere una quantità minima di indifferenziata, ricordiamo che negli inceneritori non finisce di tutto e quindi non devono essere considerati la panacea di tutti i mali, bruciare rifiuti solidi urbani in modo sconsiderato aumenta solo i problemi, infatti le particelle finissime e tossiche finiscono in aria, poi sul terreno e nel nostro ciclo alimentare e non esistono filtri di alcun tipo capaci di trattenere questi inquinanti, separando l’indifferenziata si brucia solo quello che non può essere differenziato.

Oltre a problemi di natura ambientale ci sono problemi di natura energetica, per produrre una bottiglia di plastica dalla materia prima (derivante da prodotti petroliferi) si consuma più energia che riciclarla e si produce più CO2, stesso discorso per molti altri contenitori o imballaggi.


Sembrerebbe l’unica soluzione al problema fare una raccolta differenziata seria e non buttare indiscriminatamente tutto in discarica, questo è sicuramente vero ma ci sono delle problematiche di non poco conto da risolvere, un comune che faccia una raccolta differenziata e che raccolga milioni di bottiglie di PET (bottiglie dell’acqua e di tante altre cose) a chi le consegna?
Se non esiste l’anello finale della catena la differenziata perde gran parte del suo significato, per trasformare un prodotto come una bottiglia di plastica è necessario togliere l’etichetta (che viene anch’essa riciclata) la ghiera ed il tappo (fatti di un altro materiale), lavare il contenitore, triturarlo e poi lo si può rilavorare per ottenere un prodotto nuovo, una bottiglia usata di plastica cosi com’è non può essere venduta, tra l’altro bisogna mettere in conto anche il trasporto al primo centro più vicino.
Ci sono materiali più nobili che invece possono essere raccolti perché hanno già di per se un costo maggiore, l’alluminio ne è un esempio.

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