La Bimota Tesi 1D è stata la progenitrice di due moto che attualmente sono in listino e che differiscono sostanzialmente dalle altre, la Bimota Tesi 3D e la Vyrus, entrambe costruite a mano su ordinazione.
La futuristica Tesi 1D fu presentata nel 1991 e lasciò perplessi molti esperti del settore dal momento che l’avantreno era insolito. La sospensione anteriore era collegata al motore ed alla parte inferiore del telaio e non al canotto di sterzo; mancava la classica forcella telescopica tradizionale.
L’innovativo quanto anomalo progetto garantiva però una tenuta in curva maggiore rispetto alle concorrenti.
L’innovativo quanto anomalo progetto garantiva però una tenuta in curva maggiore rispetto alle concorrenti.
La seconda versione della Tesi 3D arrivò dopo poche settimane dalla presentazione del primo modello, cambiava il motore che cresceva da 851 a 904 cc.
Con questa geometria il motore si trovava al centro della moto ingabbiato da un telaio misto con piastre di alluminio con tubi a traliccio, il posteriore era sostanzialmente tradizionale ed imbullonato alla struttura d’alluminio mentre l’anteriore era tale e quale al posteriore, la direzionalità era garantita da tiranti.
Il motore era di origine Ducati, il classico bicilindrico con valvole desmodroniche ed utilizzava un impianto ad iniezione Weber-Marelli che garantiva una potenza di ben 113 CV. In rapporto al peso era davvero un bel risultato, per ottenere pesi ridotti si era ricorsi all’utilizzo di materiali leggeri e resistenti come la fibra di carbonio ed il kevlar.
Il comportamento su strada della Tesi 1D era più prestazionale delle rivali, grazie all’inedito sistema dell’anteriore si poteva ritardare la staccata mantenendo la direzionalità anche sotto sforzo, peccato che fosse pensata esclusivamente per il pilota, infatti non era presente ne la sella per il passeggero ne le pedane.
Ai tempi era la moto più costosa al mondo d’altra parte le caratteristiche costruttive ed i materiali impiegati giustificavano il prezzo.
Versioni
La Tesi 1/D SR fu quella presentata nel 1991, nel 1992 Giorgetto Giugiaro disegnò delle linee più arrotondate per la versione Tesi 1/D ES che apportava migliorie anche tecniche. Nel 1994 fu presentata la versione definitiva chiamata Tesi 1/D EF, per il mercato giapponese (più severo sulle norme ambientali) fu prodotta la Tesi 1/D 400J. Nel 1991 accanto alla prima versione della Tesi un preparatore giapponese presentò una versione speciale chiamata Tesi 1/D Folgore Bianca costruita in soli 30 esemplari.
Caratteristiche tecniche
- Cilindrata: 904 cc a 4 valvole per cilindro
- Anno di costruzione: 1991
- Numero di cilindri: 2 a V di 90°
- Raffreddamento: a liquido
- Alimentazione: iniezione elettronica Weber
- Accensione: elettrica
- Potenza: 113 CV
- Cambio: 6 marce
- Trasmissione. A catena
- Peso: 188 Kg
- Velocità massima: oltre 200 Km/h
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