mercoledì 20 giugno 2012

Airpod, prima auto ad aria compressa in commercio


Sembra finalmente giunta l'ora di vedere per le strade le prime automobili ad aria compressa, la prima probabilmente sarà la Airpod nel 2013 diciamo probabilmente perché lo pensammo anche del prototipo Eolo che non arrivò mai sul mercato.


Lo studio sui veicoli che utilizzano combustibili alternativi non è stato cosi fervente come ora, l'auto ad aria compressa a dire il vero è stata quella che più di tutte ha fatto attendere a causa di problemi legati alla realizzazione, i prototipi hanno risentito di problematiche progettuali importanti.


Si fa presto a dire motore ad aria compressa o quanto meno la teoria è semplice ma la pratica no, un motore di questo tipo sfrutta l'espansione dell'aria per generare energia meccanica da energia meccanica, una turbina o un pistone viene messo in rotazione da aria che può arrivare a 300 bar di pressione e poi mette in rotazione un albero motore che mette in movimento il veicolo.


Se i vantaggi dal punto di vista ecologico sono tangibili (nessuna emissione nociva in atmosfera) è bene considerare come l'aria viene compressa all'interno dei serbatoi, se si sfrutta energia elettrica da fonti non rinnovabili allora il contributo all'ambiente viene meno.

L'aria è stato proprio il problema dei progettisti, evitando di protrarci su spiegazioni tediose e logorroiche su adiabatiche ed isocore si può subito puntualizzare che l'aria una volta che si espande congela gli organi con cui viene in contatto e progettare un sistema che aumenti la temperatura di tale gas produce solo una diminuzione dell'efficienza, resta perciò da verificare il reale funzionamento di un veicolo che non sia solo un prototipo.

L'approvvigionamento del combustibile è stato il dilemma forse ancora insoluto, se qualcuno pensa che l'aria dal benzinaio possa essere fonte di carica per le bombole allora si sbaglia di grosso, l'aria per fare il pieno deve essere introdotta con una pressione molto elevata e ben più alta di quella che produce un normale compressore per questo motivo sarà necessario costruire ed attivare su tutto il territorio nazionale delle colonnine per la ricarica dell'aria compressa.

L'acquisto di un veicolo ad aria compressa deve essere considerato e paragonato ad altri veicoli funzionanti con energie alternative e tradizionali:

Aria compressa vs auto elettrica
  • l'auto elettrica ha dalla sua di essere stata immessa sul mercato con anticipo rispetto all'auto ad aria compressa ed è quindi più che un prototipo, un veicolo elettrico ha tra gli svantaggi il tempo di ricarica (6 o 8 ore, 3 nella migliore delle ipotesi) ed il costo degli accumulatori che ahimè durano un tempo prestabilito e che hanno un costo proibitivo. L'auto ad aria compressa ha il vantaggio di un tempo di ricarica inferiore e la manutenzione è quasi nulla, gli svantaggi possono riguardare la mancanza di gadgets elettronici a bordo dal momento che l'energia elettrica serve per alimentare l'essenziale per la normale circolazione stradale, in ogni caso degli accumulatori serviranno sempre e si dovranno ricaricare, non crediamo sia stato previsto un alternatore che ruberebbe energia preziosa diminuendo la percorrenza.

Aria compressa vs auto tradizionale
  • la lotta è impari, l'auto tradizionale con tutte le pecche che può avere è ancora il mezzo più efficiente e comodo in commercio, basti pensare che ci si può spostare anche in autostrada e non si rischia di rimanere a piedi, i rifornimenti si trovano, a sfavore c'è l'inquinamento, i costi di gestione e tanto altro. Forse non è sbagliato pensare che proprio queste due tecnologie diventino un tutt'uno, non sarebbe male fondere l'aria compressa con un motore a combustione interna come lo si sta già facendo con ottimi risultati con l'energia elettrica e tra l'altro i costi potrebbero essere minori (pensiamo al cambio degli accumulatori) e si potrebbe sfruttare l'energia termica proveniente da scambiatori di calore per riscaldare gli organi soggetti al congelamento a causa dell'aria ad alta pressione.

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