Il terremoto in Emilia Romagna e quello
dell'Aquila mettono in evidenza, qualora qualcuno non lo sapesse, che
il territorio italiano è a rischio sismico, ciclicamente avvengono
dei terremoti di medio/alto grado che producono danni ingenti a cose
e persone.
L'Italia è un paese con un patrimonio
storico non indifferente ma la progettazione di centinaia di anni fa
non può essere messa al confronto con quella recente, le strutture
antisismiche consentono ad un immobile di non subire danni rilevanti
al verificarsi di un evento sismico, almeno cosi dovrebbe essere in
un territorio a rischio sismico.
Nonostante i terremoti in Italia non
siano quasi mai oltre il quinto grado della scala Richter i danni
provocati sono rilevanti anche per strutture di recente costruzione,
in Giappone terremoti di questa intensità non spostano neanche i
libri dagli scaffali, ci si chiede perché non si facciano
costruzioni antisismiche obbligatorie in ogni parte d'Italia.
Come tutti sanno l'Italia si trova in
una zona molto delicata dell'emisfero terrestre, la faglia africana
infatti spinge la nostra nazione verso l'Europa ed i movimenti
producono vibrazioni importanti, il crollo di un edificio di per se
produce danni a persone ma le fughe e le esplosioni dovuti al gas
possono contribuire ad aumentare i danni e possono rendere difficili
i soccorsi.
Per le zone ad elevata sismicità il
Consiglio dei Ministri ha emanato un ordinanza riguardante gli
impianti a gas, tale ordinanza è diretta ad impianti superiori a 50
metri cubi orari che dovranno essere dotati di valvole per
l'interruzione automatica della distribuzione.
Oltre i comuni dispositivi rilevatore
di gas esistono anche quelli dotati di un rilevatore antisismico, il
rilevatore funziona normalmente chiudendo eventuali elettrovalvole in
caso di fuoriuscita di gas metano o GPL ma in aggiunta ha un
rilevatore sismico che in occasione di terremoti di una certa
intensità si occupa di chiudere l'afflusso di gas evitando eventuali
esplosioni in caso di collasso dell'edificio.
Le valvole o interruttori di sicurezza
della distribuzione del gas in caso di terremoto interrompono il
flusso di gas in modo meccanico e restano chiuse fino al riarmo
manuale, la tecnologia sfrutta un principio fisico semplice ed
efficace, una pallina di acciaio si trova in posizione di riposo su
un cono quando non vi sono vibrazioni mentre in caso di terremoto la
pallina va ad attivare una valvola che chiude un circuito, lo stesso
meccanismo si trovava nelle prime automobili dotate di sistema
anticappottamento.
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