domenica 29 luglio 2012

Olivetti Lettera 22


Precedentemente all'era dei computer per poter scrivere su un foglio di carta era necessario possedere una macchina per scrivere, questo strumento per la scrittura nato alla fine del diciannovesimo secolo impiegava dei dispositivi meccanici (anche elettrici ma solo in seguito) per imprimere sul foglio le lettere ed i caratteri alfanumerici.

La macchina per scrivere Lettera 22 della Olivetti fu la più celebre macchina portatile dell'azienda torinese, nata negli anni cinquanta vinse premi in Italia ed all'estero.

La Lettera 22 fu un progetto dell'architetto e designer Marcello Nizzoli che collaborò con l'ingegnere Giuseppe Beccio. Lo studio di progettazione produsse uno strumento leggero e semplice da trasportare, rispetto alle ingombranti macchine per scrivere da scrivania, permettendo ai giornalisti di redigere un pezzo sul luogo dove venivano inviati.


Progettata per essere leggera spinse l'ingegnere ad utilizzare un telaio in alluminio che inglobava la tastiera e l'unità di scrittura, l'utilizzo della plastica per l'involucro rendeva lo strumento più accattivante e gradevole. La Lettera 22 veniva fornita con una custodia in pelle o cartone (in plastica rigida solo in seguito) dotata di manico, è facile distinguere il periodo vedendo filmati o immagini dell'epoca in cui si inquadravano giornalisti con questa singolare valigetta.

La scrittura con macchina per scrivere avveniva sfruttando il principio delle leve a pressione, quando il tasto con la lettera desiderata veniva schiacciato andava ad impattare contro un rullo a nastro di colore rosso e nero contenente l'inchiostro, il foglio di carta una volta terminata la scrittura possedeva alcune caratteristiche che oggi non si riscontrano più.

Dal momento che la scrittura avveniva per pressione di contatto il foglio presentava le lettere a rilievo e passando i polpastrelli si notava lo sbalzo rispetto al foglio, una delle tante imperfezioni che avevano queste macchine per scrivere era la disomogeneità del colore delle lettere dovuto all'inchiostro del nastro che doveva essere girato manualmente per evitare lo sbiadimento del carattere

Gli esperti di macchine per scrivere potevano sostenere a ragione di conoscere con quale macchina da scrivere era stato scritto un testo semplicemente studiando le lettere stampate, ogni macchina differiva dall'altra.

Era singolare il rumore prodotto dai tasti sul foglio talmente irritante che era impossibile pensare di scrivere qualcosa nelle ore notturne, a termine del margine del foglio un fastidioso campanello avvertiva che si erano raggiunti i limiti ed era ancora più inusuale la levetta che portava indietro il rullo e sistemava il foglio per il rigo inferiore.

Un celebre film di Jerry Lewis immortala la scena di una scrittura alla macchina per scrivere inesistente ma con tutti i rumori tipici della stessa.

Molte le difficoltà che oggi sembrerebbero insormontabili, quando si commetteva un errore si era costretti a togliere il foglio e riscrivere il testo, in epoca più recente fu introdotto il “bianchetto” un liquido che copriva la lettera o la parola sbagliata.

Le frequenti correzioni producevano un testo imbrattato di bianchetto, in epoca ancora successiva si passò alla scrittura elettronica, il principio era sempre quello della pressione ma la scrittura avveniva solo in seguito ed il testo si poteva correggerlo perché si aveva a disposizione un display.

Qualcuno che possiede ancora una Olivetti Lettera 22 sarà sicuramente interessato a conoscere il prezzo di mercato attuale, per stabilire una valutazione occorre prima di tutto che la macchina sia perfettamente funzionante, non sia danneggiata e che sia presente il nastro caratteristico.

Occorre poi sapere esattamente l'anno di produzione della Lettera 22 perché negli anni è stata modificata, il valore cresce se c'è la custodia ed è ancora in buone condizioni.

Uno dei primi esemplari di Lettera 22 può essere venduto a 110 euro, se l'esemplare è appartenuto ad uno scrittore o ad un giornalista importante allora il prezzo cresce e potrebbe essere messa all'asta ma occorre fornire certificazioni valide.

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