Precedentemente all'era dei computer
per poter scrivere su un foglio di carta era necessario possedere una
macchina per scrivere, questo strumento per la scrittura nato
alla fine del diciannovesimo secolo impiegava dei dispositivi
meccanici (anche elettrici ma solo in seguito) per imprimere sul
foglio le lettere ed i caratteri alfanumerici.
La macchina per scrivere Lettera 22
della Olivetti fu la più celebre macchina portatile
dell'azienda torinese, nata negli anni cinquanta vinse premi in
Italia ed all'estero.
La Lettera 22 fu un progetto
dell'architetto e designer Marcello Nizzoli che collaborò con
l'ingegnere Giuseppe Beccio. Lo studio di progettazione produsse uno
strumento leggero e semplice da trasportare, rispetto alle ingombranti
macchine per scrivere da scrivania, permettendo ai giornalisti di
redigere un pezzo sul luogo dove venivano inviati.
Progettata per essere leggera spinse
l'ingegnere ad utilizzare un telaio in alluminio che inglobava la
tastiera e l'unità di scrittura, l'utilizzo della plastica per
l'involucro rendeva lo strumento più accattivante e gradevole.
La Lettera 22 veniva fornita con una custodia in pelle o cartone (in plastica
rigida solo in seguito) dotata di manico, è facile distinguere il
periodo vedendo filmati o immagini dell'epoca in cui si inquadravano
giornalisti con questa singolare valigetta.
La scrittura con macchina per scrivere
avveniva sfruttando il principio delle leve a pressione, quando il
tasto con la lettera desiderata veniva schiacciato andava ad
impattare contro un rullo a nastro di colore rosso e nero contenente
l'inchiostro, il foglio di carta una volta terminata la scrittura
possedeva alcune caratteristiche che oggi non si riscontrano più.
Dal momento che la scrittura avveniva
per pressione di contatto il foglio presentava le lettere a rilievo e
passando i polpastrelli si notava lo sbalzo rispetto al foglio, una
delle tante imperfezioni che avevano queste macchine per scrivere era
la disomogeneità del colore delle lettere dovuto all'inchiostro del
nastro che doveva essere girato manualmente per evitare lo
sbiadimento del carattere
Gli esperti di macchine per scrivere potevano sostenere a ragione di conoscere con quale macchina da scrivere era stato scritto un testo semplicemente studiando le lettere stampate, ogni macchina differiva dall'altra.
Gli esperti di macchine per scrivere potevano sostenere a ragione di conoscere con quale macchina da scrivere era stato scritto un testo semplicemente studiando le lettere stampate, ogni macchina differiva dall'altra.
Era singolare il rumore prodotto dai
tasti sul foglio talmente irritante che era impossibile pensare di
scrivere qualcosa nelle ore notturne, a termine del margine del
foglio un fastidioso campanello avvertiva che si erano raggiunti i
limiti ed era ancora più inusuale la levetta che portava indietro il
rullo e sistemava il foglio per il rigo inferiore.
Un celebre film di Jerry Lewis immortala la scena di una scrittura alla macchina per scrivere inesistente ma con tutti i rumori tipici della stessa.
Un celebre film di Jerry Lewis immortala la scena di una scrittura alla macchina per scrivere inesistente ma con tutti i rumori tipici della stessa.
Molte le difficoltà che oggi
sembrerebbero insormontabili, quando si commetteva un errore si era
costretti a togliere il foglio e riscrivere il testo, in epoca più
recente fu introdotto il “bianchetto” un liquido che copriva la
lettera o la parola sbagliata.
Le frequenti correzioni producevano un testo imbrattato di bianchetto, in epoca ancora successiva si passò alla scrittura elettronica, il principio era sempre quello della pressione ma la scrittura avveniva solo in seguito ed il testo si poteva correggerlo perché si aveva a disposizione un display.
Le frequenti correzioni producevano un testo imbrattato di bianchetto, in epoca ancora successiva si passò alla scrittura elettronica, il principio era sempre quello della pressione ma la scrittura avveniva solo in seguito ed il testo si poteva correggerlo perché si aveva a disposizione un display.
Qualcuno che possiede ancora una
Olivetti Lettera 22 sarà sicuramente interessato a conoscere
il prezzo di mercato attuale, per stabilire una valutazione occorre
prima di tutto che la macchina sia perfettamente funzionante, non sia
danneggiata e che sia presente il nastro caratteristico.
Occorre poi sapere esattamente l'anno di produzione della Lettera 22 perché negli anni è stata modificata, il valore cresce se c'è la custodia ed è ancora in buone condizioni.
Uno dei primi esemplari di Lettera 22 può essere venduto a 110 euro, se l'esemplare è appartenuto ad uno scrittore o ad un giornalista importante allora il prezzo cresce e potrebbe essere messa all'asta ma occorre fornire certificazioni valide.
Occorre poi sapere esattamente l'anno di produzione della Lettera 22 perché negli anni è stata modificata, il valore cresce se c'è la custodia ed è ancora in buone condizioni.
Uno dei primi esemplari di Lettera 22 può essere venduto a 110 euro, se l'esemplare è appartenuto ad uno scrittore o ad un giornalista importante allora il prezzo cresce e potrebbe essere messa all'asta ma occorre fornire certificazioni valide.
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