lunedì 4 novembre 2013

Ad un grande fotografo non serve una grande macchina

Premetto che non sono un fotografo ne un appassionato di fotografia digitale, la mia riflessione nasce dall'osservazione del numero sempre crescente di persone che si avvicinano a questo mondo.


Grazie all'ausilio di macchine fotografiche digitali e di software per l'elaborazione di immagini tutti si possono sentire Elmuth Newton, ma, parafrasando uno spot degli anni 80, per fare un grande fotografo non ci vuole una grande macchina.


Catturare soggetti o panorami con risultati realistici è alla portata di tutti ma questo non basta a produrre sensazioni a chi guarda le foto, non essendo un fotografo o un appassionato di fotografia mi sono posto davanti al problema in modo analitico.

Una fotografia per suscitarmi sensazioni deve potermi fare riflettere, devo pormi di fronte ad essa e comprendere il messaggio che vuole inviarmi l'autore. Se riesco a rimanere preso cogliendo sfumature diverse ogni volta che la guardo posso ritenermi soddisfatto dell'opera.

Una fotografia per essere compresa ha bisogno di un soggetto, un messaggio ed un motivo. Il soggetto è ben visibile a tutti, il messaggio deve essere colto da chi la osserva ed il motivo è ciò che spinge il fotografo ad immortalare il momento.

Un fotografo può dirsi soddisfatto se nei suoi lavori suscita emozione, l'istinto alle volte è l'arma vincente, cogliere l'attimo di un momento può portare maggiori soddisfazioni di un lavoro ricercato ed artefatto.

L'arte della fotografia o l'essenza della fotografia sta nel carpire l'istante che non si ripeterà mai più, diversi sono gli artisti della fotografia che potrebbero essere presi ad esempio. Da profano della fotografia ho preso ad esempio un maestro della fotografia contemporanea che mi ha saputo emozionare.

Elliot Erwitt, o Elio Romano Erwitz, è un fotografo francese noto a tutti per l'uso del bianco e nero e per la sua ironia che ha saputo evidenziare in immagini assurde scattate durante il giorno.
La prima fotografia è del 1977 ed è stata scattata a Tokyo, inserita nella categoria Phototoons ci ricorda che pur sempre siamo animali.

Messaggio nascosto, poi mica tanto, in questa immagine di Erwitt in cui un bambino guarda i binari davanti a lui, la catena sembra indicare l'impossibilità di un futuro.


Sempre della categoria Phototoons quest'ultima immagine che immortala un rappresentante delle forze dell'ordine con le mani giunte sulle parti intime, il contrasto con le statue è evidente ed ironico.


Immagini fonte elliotterwitt.com

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