Nathaniel Mulcahy è un inventore di
origini italo americane e possessore di un brevetto di un fornello
pirolitico chiamato LuciaStove, grazie alla sua invenzione ha reso
possibile migliorare le condizioni di vita di popolazione disagiate
permettendogli anche di ottenere un potente fertilizzante (biochar) a
costo zero ottenuto dal processo pirolitico.
Prima di spiegare cosa sia LuciaStove è
meglio dare delle delucidazioni (per chi ne avesse bisogno) su cosa
sia la pirolisi o processo pirolitico, la combustione avviene grazie
ad un combustibile (sia esso solido, liquido o aeriforme) e ad un
comburente (solitamente aria o ossigeno), quindi durante un processo
di combustione il combustibile in presenza di ossigeno bruciando crea
dei composti gassosi ossidati, in un processo pirolitico l'ossigeno
non è presente perché volutamente estratto mentre il combustibile
(solitamente solido) viene riscaldato alla temperatura di
degradazione termica.
La pirolisi viene effettuata a
temperature comprese tra i 400 e gli 800°C e dalla reazione si
ottengono liquidi e gas che possono essere utilizzati come
combustibili, un processo di pirolisi molto conosciuto è quello che
permette di ottenere il syngas dalla legna.
L'intento di Mulcahy era quello di
ottenere un fornello alimentato da sostanze vegetali (con bassa
concentrazione di umidità) ma che producesse calore senza produrre
il pericoloso monossido di carbonio e che durasse a lungo, il
progetto di Mulcahy è stato un successo anche da un altro punto di
vista, il combustibile bruciando all'interno del fornello pirolitico
produce come scarto il biochar un carbone vegetale che è anche un
potente fertilizzante.
Il fornello pirolitico di Mulcahy
riesce ad ottenere rendimenti strabilianti, se si pensa che un comune
fuoco lasciato ardere all'aria aperta ha un rendimento che arriva al
10% il confronto contro il 93% del LuciaStove sembra un inezia.
La realizzazione di un pirolizzatore
come detto prima si ottiene estraendo ossigeno prima della reazione
mentre il fornello di Mulcahy è un processo aperto, l'unico
inconveniente che in alcuni casi potrebbe essere non da poco è la
necessaria forzatura della circolazione d'aria che negli esperimenti
viene realizzata grazie ad una ventola.
Per mettere in funzione il fornello
pirolitico di Mulcahy si introduce all'interno del contenitore della
biomassa vegetale di scarto con contenuto di umidità minore del 30%
e gli si da fuoco, si può anche addizionare il composto con un 6% di
olio vegetale esausto, a questo punto il calore prodotto riesce ad
innescare la pirolisi (grazie anche all'aria forzata del
ventilatore), dalla parte superiore esce un gas sintetico costituito
da prodotti come metano e idrogeno, questi gas bruciando consumano
l'ossigeno che non può prendere più parte alla combustione e grazie
ai condotti realizzati viene aspirato azoto dal basso ed il processo
si può mantenere per molto tempo, con tre etti di biomassa si può
ottenere una combustione di un ora e mezza.
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