Il Grafene, come dice la parola stessa,
viene ottenuto dalla grafite trattandola in laboratorio con sostanze
acide ed è possibile ottenere un materiale costituito da uno strato
monoatomico di carbonio organizzato in struttura a nido d'ape, le
ricerche sul Grafene e le sue applicazioni sono state indirizzate
fino ad ora per la realizzazione di componenti elettronici ma le sue
peculiarità hanno aperto diversi orizzonti inaspettati.
Gli studi portati avanti dalle varie
università nel mondo sul Grafene hanno cercato e cercano ancora di
sfruttare le sue ottime caratteristiche di conduttore elettrico, le
applicazioni che hanno visto il Grafene come protagonista sono state
quelle relative ai transistor, l'IBM qualche anno fa è riuscita ad
ottenere un transistor con una frequenza di 155 Ghz mentre le
ricerche in altri laboratori si sono spinte fino ai 300 Ghz.
Le proprietà di questo materiale non
sono state tutte scoperte e sono ancora in corso test di ogni genere,
le applicazioni del Grafene nei componenti elettronici sarebbe un
passo avanti verso il miglioramento della conduzione della corrente
elettrica infatti il Grafene sembra essere più performante del rame
e qualcuno azzarda sia anche l'erede del silicio, il passaggio degli
elettroni avverrebbe più rapidamente con un beneficio da parte dei
consumi energetici, il Grafene si pone in competizione con i più
costosi conduttori.
Il Grafene ottenuto in laboratorio ha
delle caratteristiche fisiche che lo rendono unico sotto molti punti
di vista, oltre la capacità di contrapporsi al più noto rame nella
conducibilità elettrica sarebbe anche trasparente e con una
resistenza (forse alla trazione) pari all'acciaio ed è anche
possibile curvarlo con facilità, con tali caratteristiche è
ipotizzabile produrre schermi touch screen che si possono arrotolare
e tenere in tasca.
Grafene, celle soalri di nuova generazione
Il Grafene potrebbe entrare presto
nelle nostre case in applicazioni più comuni, grazie alla sua
struttura a nido d'ape questo materiale si dimostra un ottimo filtro
per produrre acqua potabile, la struttura molecolare del Grafene è
costituita da piccoli fori e nel corso di esperimenti in laboratorio
si è proceduto ad un test di osmosi inversa.
Il passaggio dell'acqua attraverso la
struttura a nido d'ape del Grafene ha permesso di ottenere risultati
confortanti, l'acqua ha attraversato la membrana osmotica lasciando
dall'altro lato i sali, l'applicazione del Grafene in sistemi ad
osmosi inversa potrebbe rappresentare la soluzione per il trattamento
delle acque, un processo di desalinizzazione avverrebbe in un tempo
mille volte inferiore e con un costo energetico nullo.
Per chi volesse approfondire
l'argomento Grafene può dirigersi sul sito delle Scienze.
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