mercoledì 26 dicembre 2012

Plastiche non verniciabili, ora è possibile

Con il termine di plastica si intende una famiglia molto ampia di materiali polimerici, quando si parla di plastiche sarebbe più corretto definirle polimeri, un polimero è una macromolecola dall'elevato peso molecolare unita ad altri gruppi molecolari tramite un legame chiamato covalente.


Nell'industria automobilistica, e motociclistica, l'uso delle plastiche è diventato sempre più importante, su un veicolo (automobile o scooter) la presenza di materiali polimerici è cospicua sia all'interno dell'abitacolo che all'esterno; la plastica del paraurti è dura e liscia mentre quella del cruscotto è morbida al tatto e ruvida, questo è da imputarsi al diverso polimero impiegato.


La famiglia dei polimeri si suddivide in:
  • termoplastici
  • termoindurenti
  • elastomeri

I polimeri termoplastici vengono impiegati per produrre plastiche per automobili, la loro peculiarità è quella di poter essere riutilizzati perché possono essere fusi e reiniettati o stampati senza che subiscano trasformazioni, tutt'al più vengono miscelati con granulati di plastica nuova e tornano a nuova vita.

Una caratteristica importante delle plastiche delle automobili che rientrano nella famiglia dei termoplastici è la loro riparabilità, la rottura di una plastica termoplastica può essere “saldata”.

I polimeri termoindurenti sono materiali duri ma al contempo fragili (un materiale più è duro più fragile), a causa della forte reticolazione questi materiali non possono essere saldati o fusi, la forte resistenza al calore viene però impiegata per parti interne del vano motore.

Un elastomero ha la peculiarità di poter subire grosse deformazioni elastiche, dopo la deformazione in campo elastico l'elastomero ritorna alle dimensioni originali, anche gli elastomeri si dividono in termoplastici e termoindurenti.

Tutti questi tipi di plastiche su un veicolo hanno funzioni differenti, le plastiche esterne dei paraurti servono per assorbire l'urto mentre quelle interne devono essere morbide al tatto ed essere deformabili, da ciò si evince che le plastiche impiegate su un veicolo sono molte; l'introduzione della plastica sui mezzi di locomozione ha indubbiamente molti vantaggi:
  • riduce il peso del veicolo
  • assolve compiti di sicurezza
  • è modellabile
  • si possono creare appendici aerodinamiche

Le plastiche esterne di un automobile sono ormai nella stragrande maggioranza dei veicoli verniciate, le plastiche non verniciate però potrebbero essere non verniciabili, per capire cosa si può verniciare e cosa no è necessario conoscere il tipo di plastica con cui si è prodotta un determinato pezzo.

Le plastiche impiegate in una sola automobile sono notevoli e per i carrozzieri non è stato certo facile adattarsi ai tipi di plastica, la parte dell'automobile che più sovente si vernicia è il paraurti, la plastica di cui è composto è PP o EPDM, la prima viene chiamata copolimero di polipropilene mentre la seconda etilene-propilene-diene.

Anche se sembrano tutte uguali le plastiche sono diverse cosi il coprispecchietto o il copriruota è prodotto in ABS (copolimeri di acrilonitrile-butadiene-stirene), ma sovente si trovano copriruota anche in PA (poliammide) e con la poliammide si produce anche lo sportellino del carburante.

Una delle parti dell'autoveicolo che viene prodotta in diversi tipi di plastica è la griglia del radiatore, la si trova in ASA (acrilonitrile-stirene-acrilato), ed in SAN (stirene-acrilonitrile).

Le plastiche esterne non sono tutte uguali, nello stesso veicolo possono essere diverse e diverse da veicolo a veicolo, oltre le già citate plastiche non è insolito trovare paraurti in PC (policarbonato) o in PU (poliuretano), il cofano ad esempio potrebbe essere in PPO (ossido di polifenilene) o in UP (Poliestere non saturo).

A chi interessa sapere quale tipo di plastica sia verniciabile e quale no deve prima individuare il tipo di polimero a cui appartiene, alcune plastiche vengono identificate come non verniciabili e ciò si deve al ciclo produttivo (la plastica potrebbe subire trattamenti che non permettono alla vernice ci aderire, sulla superficie potrebbero trovarsi i distaccanti che servono per staccare il pezzo dallo stampo e che devono essere rimossi prima della verniciatura o avere natura non-polare).

Uno dei materiali più difficile da verniciare proprio per i motivi sopra descritti è il PP/EPDM anche perché lo si trova spesso prodotto come “blend” (il blend è il corrispettivo delle leghe metalliche), la verniciabilità di questa plastica per molti è un problema ed anche se eseguita ad arte (con aggrappanti o primer) può staccarsi dallo strato su cui è depositata.

Il PP però non è più una plastica non verniciabile, molte aziende hanno messo in commercio prodotti che permettono di far aderire la vernice senza problemi (come la Standox), per sapere se una plastica è verniciabile (o facilmente verniciabile) basta trovare il codice in una parte solitamente nascosta, esse seguono la norma DIN ENISO 1043-1 e DIN ISO 1629, il codice che si trova dovrebbe essere di questo tipo:
>PP+EPDM TV20<

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