domenica 7 aprile 2013

Prestito tra privati o social lending

Chiedere un prestito ad una finanziaria o ad una banca è sempre più difficile, i contratti a tempo determinato sono un deterrente per chi deve concedere un prestito e per poter accedere ad un finanziamento è indispensabile una busta paga con contratto a tempo indeterminato o una pensione.


C'è chi purtroppo non ha potuto pagare nei tempi leciti le rate di un finanziamento ed è entrato nelle cosiddette liste nere in cui vengono segnalati i cattivi pagatori, anche se si è estinto il finanziamento e si sono pagati gli interessi è necessario che trascorra molto tempo prima di poter richiedere un nuovo finanziamento.

Se si è protestati e si ha necessità di chiedere un finanziamento ci sono poche opportunità, se le banche sono restie a prestare denaro a chi non ne abbia stesso discorso per le finanziarie (che sono ramificazioni di banche), la strada da percorrere per avere un prestito è irta d'ostacoli.

Se si ha un parente od un amico disposto a fare un prestito senza chiedere garanzie allora il problema è risolto anche perché il più delle volte chi presta denaro non chiede interessi, se non si sa dove sbattere la testa per trovare soldi meglio dare un'occhiata ai siti che permettono di prestare denaro tra privati.

Il prestito tra privati ha una storia lunga almeno fin da quando esiste il denaro, chi presta soldi però conosce sempre bene la storia dei trascorsi dell'individuo che richiede il prestito, secondo una valutazione esclusivamente soggettiva chi presta il denaro può agevolare il richiedente chiedendo o meno delle garanzie.

Dall'Inghilterra arriva il social lending o prestito tra privati, la novità non è nel prestito tra persone che già di per se esiste ma nel prestito tra persone che non si conoscono e che non si vedranno mai, chi presta denaro può decidere di rischiare il proprio denaro solo su una valutazione data dall'intermediario.

Chi cerca un prestito è agevolato dalla possibilità di poter accedere ad un credito anche se protestato o con altri finanziamenti da estinguere, le finanziarie e gli istituti di credito solitamente non concedono prestiti a persone che hanno già un finanziamento specialmente se questo finanziamento arriva alla cifra massima che non può superare il tot% del proprio stipendio.

A quanto pare i siti di intermediazione di social lending spuntano come funghi, le richieste di finanziamenti da parte di persone che non possono chiederli negli istituti solitamente predisposti aumentano, ma chiedere un finanziamento tra privati a chi conviene?

La cifra massima che si può chiedere grazie al social lending non può superare i 25,000 euro, quando l'offerta e la richiesta si incontrano può nascere l'accordo tra le parti ed il prestito può essere erogato, la convenienza nel caso di prestito tra privati tramite piattaforma è solo nella possibilità di accedere ad un prestito, gli interessi che si pagano non sono a vantaggio di questa ipotesi.

Per poter usufruire del servizio di social lending però non è sufficiente iscriversi ed aspettare ma possedere delle garanzie, proprio come per una finanziaria, il possesso dell'abitazione, un lavoro stabile ed un reddito certo sono buone basi da cui partire per poter attendere fiduciosi di avere un prestito.

Chi è iscritto nelle famigerate banche dati delle finanziarie come inadempiente risulterà avere un'affidabilità minore rispetto a chi non è iscritto e ciò verrà evidenziato tramite un giudizio visibile a chi presta denaro.

In Italia attualmente i siti abilitati al social lending sono un paio ma meglio informarsi presso la Banca d'Italia chi è abilitato ad effettuare il servizio, una volta scelta questa irta strada ed ottenuto il prestito si potrebbe rimanere delusi dal TAEG applicato (spesso viene evidenziato un TAEG vantaggioso), il valore potrebbe essere molto alto e ciò è dovuto all'alto tasso di rischio dell'operazione.

Guardando dalla parte di chi vuole speculare su questa situazione il social lending potrebbe sembrare allettante ma in realtà potrebbe essere una lama a doppio taglio, chi si iscrive come finanziatore non ha molte tutele, infatti il social lending non rientra nella normativa di credito al consumo e chi presta denaro potrebbe anche incorrere in una delusione.

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