venerdì 14 giugno 2013

Microcar elettriche

La crisi economica mondiale ha spinto il mercato dell'auto in un abisso, alcune aziende per non vedere azzerare i propri guadagni hanno portato la produzione in paesi dove il costo della mano d'opera è più basso; le auto elettriche potrebbero essere il giusto compromesso tra la domanda e l'offerta.

L'auto elettrica è il sogno di molti, l'idea di non doversi più fermare al distributore e fare il pieno svuotandosi le tasche si sposa con costi di manutenzione bassissimi.

Se l'auto elettrica è ancora lontana dal vederla predominare nelle concessionarie e nelle prime file al semaforo la micorcar elettrica è già realtà e comincia ad essere presa in considerazione da chi percorre un tragitto prettamente cittadino.

Le microcar sono piccole automobili che hanno una storia alle spalle, i primi modelli risalgono al dopoguerra; la crisi economica della fine degli anni 40 ha visto l'Europa dover fare i conti con le difficoltà di ricostruire una realtà distrutta.

Le piccole auto a due posti in quegli anni spopolarono per lo più perché costavano poco e consumavano poco, il problema del mercato dell'auto oggi è dovuto ad una crisi economica globale che vede penalizzare l'acquisto ed il mantenimento di un veicolo a causa dei costi.

Le microcar elettriche sono il giusto compromesso tra costo e spese di mantenimento, di contro c'è:
  • la quasi totale mancanza di colonnine a ricarica rapida
  • la poca autonomia
  • il costo degli accumulatori

i progetti ormai diventati realtà e quelli pronti per il mercato sono molti.

L'auto elettrica dalle dimensioni mini che più si vede circolare per le strade è sicuramente la Renault Twizy, chiamata anche dalla casa francese Urban Crosser.


La Twizy raggiunge un buon compromesso tra l'autonomia (di circa 100 Km) ed il tempo necessario a ricaricare gli accumulatori (3h e 30 minuti per una presa a 220 Volt), l'acquisto della microcar elettrica Renault deve prevedere anche l'affitto delle batterie.

Il prezzo di listino della Renault Twizy è di 6,990 euro iva compresa a cui si deve aggiungere il costo del noleggio degli accumulatori che è di 50 euro al mese, il canone mensile da pagare potrebbe sembrare alto ma in realtà non lo è.

Se si considera il consumo di un pari veicolo a combustione interna la Twizy ne esce nettamente vincente, il pieno di energia infatti è di circa un euro e 50 la percorrenza è di 100 Km mentre per percorrere lo stesso tragitto con un veicolo a benzina la spesa si aggirerebbe attorno a 8 euro.

Le auto elettriche non necessitano di tagliandi per cambiare olio o filtri e controllare acqua, il costo per chilometro deve quindi tener conto anche della spesa inerente i tagliandi; le auto elettriche poi pagano meno in tasse di possesso ed assicurazione.

Antagonista della Twizy sarà la Volpe, il futuro è d'obbligo perché ancora non la si vede circolare su strada ma la si può prenotare; la biposto di origine italiana è stata disegnata da Zagato.


Dimensioni e peso della Volpe sono stati studiati per dare il minor consumo di energia e l'agilità di divincolarsi nel traffico e parcheggiare dove gli altri se lo sognano, la Volpe nasconde una sorpresa che avvicinerà i sospettosi della trazione elettrica.

La Volpe è fornita di un generatore che permette di aumentare l'autonomia, quando non si può procedere alla ricarica perché non c'è una colonnina e si è lontani da casa il generatore di bordo è capace di convertire il gas naturale o la benzina in energia elettrica e ricaricare le batterie.

Sul tettuccio della Volpe si può far installare un modulo fotovoltaico che ricarica gli accumulatori quando il veicolo è in sosta e fornisce energia elettrica agli optional elettrici di bordo, l'energia della frenata viene recuperata cosi come avviene in formula 1.

Il prezzo della Volpe è di 6,990 euro iva inclusa ed è lo stesso della Twizy, per l'affitto degli accumulatori non ci è dato sapere il costo ma si presume sia molto simile alla Twizy.

Dalla Spagna arriva un antagonista alla francese Renault Twizy ed alla italiana Volpe la Hiriko, come i modelli precedenti i posti a sedere sono due e sono a tandem.


La risposta spagnola alla crisi si chiama quindi Hiriko, l'ingresso di questo veicolo elettrico spagnolo dovrebbe avvenire nel corso del 2014; alcune caratteristiche la rendono diversa dagli altri concorrenti europei.

L'autonomia della Hiriko è di 100 Km per cui non si discosta dagli altri due veicoli mentre il volante atipico, le quattro ruote sterzanti e la possibilità di inclinarsi la rendono un'appetibile scelta quando sarà commercializzata.

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