domenica 24 novembre 2013

Innovativo sistema di accumulo di energia elettrica per impianti da fonti rinnovabili

Le soluzioni tecnologiche per l'accumulo dell'energia elettrica da impianti da fonti rinnovabili è costosa, gli accumulatori fino ad oggi sono una soluzione molto impiegata per immagazzinare l'energia prodotta ma ora sembra affacciarsi un nuovo tipo di sistemi di accumulo.

Il problema di ogni situazione in cui si utilizzano accumulatori è il prezzo, nei sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici, o impianti da fonti rinnovabili, la qualità, la quantità e le caratteristiche tecniche delle batterie influisce sul prezzo.

Gli accumulatori poi hanno una vita che si quantifica in cicli di carica, dopo quella soglia la capacità dell'accumulatore di erogare energia elettrica tende a diventare sempre minore. Le batterie legate agli impianti fotovoltaici sono però una soluzione a molti problemi ed è per questo che lo sviluppo in questo settore è cosi agguerrito.

Quando manca la corrente elettrica sulla linea del gestore l'impianto fotovoltaico deve smettere di produrla per un problema di sicurezza, con gli accumulatori si ha la possibilità di non accorgersi del blackout. Gli accumulatori fungono cosi da grandi gruppi di continuità.

Un gruppo di ingegneri australiani sembra aver trovato la strada giusta per conservare con mezzi più economici l'energia elettrica prodotta dagli impianti a concentrazione solare. Si chiama Terrajoule la società fondata nel 2009 che si pone come soluzione economica all'immagazzinamento dell'energia elettrica prodotta da impianti da fonti rinnovabili.

Questo innovativo sistema di accumulo per impianti da fonti rinnovabili permette un risparmio di circa il 20% a KWh rispetto ad ogni altro sistema attualmente utilizzato, ma non solo. Infatti con il sistema di accumulo a vapore della Terrajoule viene eliminato il problema del degrado degli accumulatori, con questo sistema non c'è perdita di prestazioni nel tempo.

Il tempo limite di degrado di questo sistema di accumulo a vapore è di circa 25 anni e non è necessario smaltirlo come rifiuto speciale, non ci sono acidi o materiali tossici.

Il sistema di Terrajoule sembra voler percorrere la strada inversa di molti suoi concorrenti, gli ingegneri hanno dato uno sguardo al passato per risolvere i problemi del futuro ed hanno riportato alla luce una tecnologia della fine dell'800, il motore a vapore.


Il vapore però non è immagazzinato in forma gassosa ma condensato e trasformato in acqua. Quando si richiede energia elettrica l'acqua torna allo stato di vapore ed in tutto questo processo l'energia persa è solo del 2%.

Le potenze attualmente in atto dei sistemi di accumulo dell'azienda australiana è ancora lontana dal poter essere impiegata in piccoli impianti a concentrazione solare, la taglia minima è di 100 KW ed attualmente non sembra possibile associare tale sistema con impianti fotovoltaici.

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