lunedì 3 febbraio 2014

Impianto frenante per MTB, meglio i freni meccanici o gli idraulici?

I freni per mountain bike possono essere meccanici o idraulici, nel primo caso la forza frenante è impressa sul cerchio da pattini in gomma mentre nel secondo la forza viene trasmessa da pasticche su un disco solidale al cerchio che si trova vicino al mozzo ruota.

Le prime biciclette del secolo scorso si fermavano semplicemente smettendo di pedalare, i contro erano molti: la frenata era approssimativa e si doveva sempre pedalare, oggi i moderni freni a disco simulano i meccanismi che si trovano su auto e moto.

Chi acquista una MTB entry level è certamente indirizzato ad acquistarla con i freni a disco, o idraulici, la frenata è più incisiva e la forza impressa sulla leva è minore. Il fluido contenuto nel circuito idraulico del sistema frenante aumenta la pressione sulle pasticche e sul disco.

I classici freni meccanici, o V-brake, sono di concezione ormai superata ma non da scartare a priori. Se l'uso della MTB non è estremo i V-brake potrebbero andare benissimo. D'altra parte i freni meccanici sono più economici, leggeri e facili da manutenere, i freni idraulici sono più performanti ma costosi.

Il comportamento delle due tipologie di sistemi frenanti per mountain bike può mettere in discussione l'acquisto, ci sono in commercio V-brake che svolgono un lavoro molto migliore di pessimi freni a disco.

La componentistica è maggiore nei freni a disco, la mescola delle pasticche ed il materiale dei dischi deve essere proporzionato alle prestazioni, i freni meccanici imprimono la forza frenante grazie alla sola mescola del polimero (il metallo dei cerchi ha la sua importanza ovviamente).

Il comportamento dei due impianti frenanti lo si apprezza sui percorsi che si intende seguire, per uso estremo assolutamente freni a disco mentre per uso urbano i freni meccanici vanno bene. Su percorsi extraurbani le cose cambiano.

I freni a disco si fanno apprezzare su fondi viscidi o bagnati, la minore quantità di acqua che finisce tra la pasticca ed il disco evita fenomeni di scivolamento ed abbassamento della temperatura. I V-brake su questi fondi faticano, il polimero scende di temperatura e l'attrito tra due materiali cosi diversi viene compromesso.

Su lunghe discese i freni a disco fanno la differenza, i materiali di pasticche e dischi vanno in temperatura e la geometria del disegno permette una grossa dispersione di calore. I V-brake in discesa soffrono a causa dell'aumento di temperatura dovuto all'attrito e ad un cattivo smaltimento del calore, la forza frenante viene meno e la frenata si allunga fino a rallentare invece di fermarsi.

Diversa è il risultato con i V-brake ceramici (come gli Shimano XTR) o in carbonio ma servono dei cerchi ceramici (la spalla è in materiale ceramico) altrimenti il risultato è tutt'altro che apprezzabile. Ciò che si ottiene con questa tipologia di impianto frenante è paragonabile ad un sistema idraulico medio/basso e per un entry level vanno bene. I consumi potrebbe essere eccessivi in condizioni estreme, si consiglia di provare diversi prodotti.

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