venerdì 11 aprile 2014

Causa per vertenza di lavoro, tempi biblici

Quando si fa causa per vertenza di lavoro ad un'azienda o una società ci si deve aspettare di incorrere in tempi biblici prima di vedersi dare ragione, in alcune regioni le lungaggini giudiziarie possono veder vanificata l'aspettativa di vincere la causa.

Citare un datore di lavoro e vedersi risarcire può essere più facile a Milano che non a Cosenza, le differenze per vedere concludere una causa di lavoro varia da regione a regione.

Più si scende verso sud più c'è un allungamento dei tempi processuali. Per meglio specificare la tempistica dei processi per vertenza di lavoro è meglio portare ad esempio la mia personale e spiacevole causa di lavoro.

A metà dello scorso decennio lavoravo per un'azienda di Messina, le prime avvisaglie di acque poco sicure cominciarono con la tredicesima del 2007. Questo emolumento non arrivò mai e l'amministratrice ci fece firmare le buste paga successive lasciando questa chiusa in un cassetto.

Nel 2007 cominciarono a pagarci in ritardo, prima una settimana, poi due e poi mesi. Le nostre rimostranze verso ritardi cosi cospicui non si risolsero in niente di buono. Si passò da ritardi ad acconti, la differenza sta che l'azienda tiene a freno i dipendenti dandogli uno zuccherino ma non l'intero pacco.

Nel 2009, giugno, rassegno le dimissioni per giusta causa. Gli acconti divennero sempre più grami e le spese per giungere sul posto di lavoro erano maggiori delle entrate.

Dopo le mie dimissioni i vertici dell'azienda cominciarono a premere per farmi tornare a lavoro rassicurandomi che il denaro stava arrivando e che avrebbero pagato tutti e tutto. A fine luglio decido a malincuore di tornare a lavoro, ovviamente l'amministratrice asserisce che il contratto di lavoro lo potrò firmare solo dopo mesi perché altrimenti sarebbero soggetti a controlli...mah!?!

Dopo tre mesi trascorsi senza nessun miglioramento e senza contratto decido di andare via definitivamente. Dopo qualche settimana comincio a prendere contatti con l'azienda per cercare di farmi pagare tutto il dovuto.

Dopo promesse da marinai mi vedo costretto a prendere un legale ed inviargli una lettera in cui si chiede il pagamento di stipendi arretrati, tredicesime e TFR. Alla lettera del mio legale non vi è riscontro e, per prassi, è necessario un udienza davanti all'Ufficio Provinciale del Lavoro.

La data per l'UPL non richiede meno di 5/6 mesi. Ovviamente la parte avversa non si presenta e la causa prende inizio. Altri 5/6 mesi per la prima udienza al tribunale. Qui la parte avversa si presenta ma senza alcun dato circa quanto a me dovuto.

Precedentemente avevo fatto stilare da un commercialista il credito dalle buste paga in mio possesso; davanti al giudice il loro avvocato afferma che la cifra da me depositata agli atti non era corretta (sempre senza che il loro avvocato presentasse documenti a sostegno della tesi).

Dopo questa udienza vengo chiamato dall'azienda per un compromesso, la cifra da loro offerta era la metà di quanto richiesta. Sembra però poterci essere un accordo. Dopo intercorsi telefonici sembra esserci uno spiraglio con una cifra equa per entrambi.

Le settimane successive però terminano i contatti e i vertici non sono più reperibili e disposti a compromessi.

L'udienza successiva viene fissata dopo 8/10 mesi. All'udienza il mio avvocato presenta una lista di testimoni per i tre mesi senza contratto di lavoro. L'avvocato dell'azienda citata in giudizio dice al giudice che c'è la volontà di scendere a compromessi.

Il giudice prende questa notizia con favore e fissa la prossima udienza dopo soli tre mesi (che fortuna pensate voi). L'azienda però non dialoga con il mio legale fino alla data dell'udienza, a tale data il mio legale chiede quale fosse la cifra per l'accordo.

L'accordo però scendeva vertiginosamente ad un terzo di quanto pattuito, ovviamente rifiuto. Il giudice prosegue con l'udienza ed il loro avvocato chiede che i miei testimoni vengano rifiutati perché anche loro in causa con l'azienda.

Il giudice si prende qualche settimana di tempo per decidere ma a sostegno della mia tesi accorre il mio legale sottolineando che non vi è rimasto quasi nessuno in azienda e che la quasi totalità ha presentato ricorso al tribunale per lo stesso motivo.

Il giudice dopo qualche settimana accetta i nostri testimoni e fissa l'udienza, dopo un anno.

Dopo 5 anni senza essere giunti a nulla l'azienda viene fatta fallire da una vecchia causa.
Anche se l'azienda fosse rimasta attiva la causa non sarebbe terminata quel giorno. Se tutti i testimoni si fossero presentati quel giorno il giudice si sarebbe preso altri 8/10 mesi per dare la sentenza.

Dopo la sentenza si può attendere fino ad un anno affinché si possa procedere alla riscossione coatta.

Nel caso più sfortunato la parte citata in giudizio non presenta, per giustificata causa, uno dei testimoni e prende tempo. Il gioco del ritardo grazie ai testimoni può ripetersi fino a tre volte, che può voler dire tre anni.

Le cause per vertenza di lavoro al tribunale di Messina durano una media di 6/9 anni con il rischio che si può veder sfumare i sacrifici fatti sul lavoro a favore di imprenditori che sfruttano le gravi lacune del sistema giudiziario locale.

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