
Inizialmente il trattamento avveniva
solo su materiali metallici, quando i materiali polimerici sono
subentrati come antagonisti ai precedenti si è avuta la necessità
di cromare e metallizzare anche
la plastica.
Per chi volesse cimentarsi nella
cromatura di parti in plastica può farlo acquistando delle
vernici adatte ed un primer, il procedimento è semplice ma affinché
venga un risultato apprezzabile è necessario lavorare in estrema
pulizia.
Tutti i processi in cui si richiede una
bassa percentuale di polveri nell'aria è da eseguire in camera
bianca, la filtrazione dell'aria trattiene tutto il pulviscolo e
non c'è pericolo di avere difetti di cromatura.
La finitura superficiale è
parimenti importante affinché si ottenga un effetto cromo lucido,
o se si vuole a specchio, possibili imperfezioni vengono
accentuate dalla cromatura e possono creare un effetto sgradevole di
puntinatura o superfici in rilievo.
Anche la temperatura e l'umidità
influiscono negativamente sul processo di cromatura sulla
plastica, controllare queste variabili influisce sul risultato
finale. In particolare la contrazione/dilatazione di un materiale
plastico dovrebbe essere tenuto in considerazione affinché il
coefficienti di dilatazione termica non crei tensioni sul
materiale depositato.
L'essiccazione della cromatura
con temperatura controllata produce una deposizione più duratura nel
tempo, attenzione poi a cromare plastiche che non si riscaldino
troppo durante l'uso; ad esempio quelle delle moto vicine al motore.
La cromatura con le bombolette spray
che si trovano in ferramenta sono utili per fare pratica ma non ci si
deve aspettare un risultato apprezzabile, lo spessore di cromatura
non può essere controllato e si possono verificare gocciolamenti
di vernice ed altre irregolarità.
Se si desidera una cromatura
duratura sulla plastica è necessario valutare il tipo di
polimero che si possiede, un tipo di plastica morbida, sottile e che
potrebbe rompersi facilmente non è adatta. Un tipo di plastica con
certe caratteristiche meccaniche è da preferire.
Un tipo di processo che permette di
controllare lo spessore di materiale depositato è il Physical
Vapor Deposition, o deposizione in altovuoto. Il pezzo che
deve subire la metallizzazione viene trattato per eliminare tutte le
imperfezioni e spruzzato con un composto che permette una migliore
adesione.
Con questo procedimento è possibile
proteggere la metallizzazione ottenuta con un ulteriore strato
protettivo contro gli agenti atmosferici o le abrasioni.
Se la superficie non necessita di
finitura accurata e può presentarsi anche porosa allora è possibile
metallizzare un oggetto in plastica con il Flame Sprayng.
Il rivestimento viene applicato con una fiamma che brucia il
materiale da depositare e lo dirige sul pezzo, il procedimento
produce spessori di deposizione importanti ma non viene controllata
la qualità per cui si otterrà una rugosità sulla superficie.
Gli ultimi due metodi per metallizzare
un materiale plastico sono utilizzati anche per i metalli e sono
la Placcatura elettrolitica e la Galvanoplastica.
La Placcatura elettrolitica
serve per depositare nichel o rame e non si impiega corrente
elettrica, come per la Galvanoplastica. I pezzi da metallizzare sono
immersi in soluzioni ossidante e poi in quella contenente metalli.
L'applicazione della corrente avviene
solo dopo che la superficie del pezzo di plastica è reso conduttivo,
e si utilizza una soluzione con sali metallici. Il pezzo fungerà da
carica negativa ed i sali metallici verranno attratti sulla
superficie, ovviamente quando si applicherà una differenza di
potenziale.
Questi due processi sono più efficaci
del processo di metallizzazione in altovuoto e produce starti con un
adesione molto alta.
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