lunedì 6 aprile 2015

Bike+: bicicletta elettrica che non si ricarica

Si chiama Bike+ ed è uno dei kit di conversione per ebike più compatto ed intelligente sul mercato, il progetto viene dalla Zehus, una start up tutta italiana, spin-off del Politecnico di Milano.

Zehus sta per Zero Emission Human Synergy, dietro questa sigla ci stanno alcuni tecnici laureati al Politecnico di Milano, l'idea alla base del loro progetto è di fornire un kit stand-alone per ebike (tutto ciò che serve ad elettrificare una bici in un pezzo solo).

Inglobare tutto ciò che serve a far muovere una ebike in un unico componente non è facile; il motore, la batteria e la componentistica sono ingombranti, Bike+ li ha tutti in un blocco unico.

Il cuore di Bike+ sta nel mozzo posteriore. Il motore elettrico brushless da 250 W e la batteria agli ioni di litio si trovano dove solitamente si mette solo il primo, nello spazio che resta si trovano la parte elettronica ed anche un controllo remoto gestibile da un App per smartphone.


Tramite l'App è possibile impostare la potenza erogata dal motore ed immagazzinare i dati di viaggio, uno smartphone dotato di sistema operativo android è indispensabile. Ogni bicicletta può essere elettrificata con questo kit, tranne le solite eccezioni.

Il progetto iniziale è stato studiato per elettrificare le single speed, il cambio non è necessario con questo tipo di kit, ma ciò non è vincolante.

Il kit della Zehus non è gestito dal ciclista e l'intervento del motore elettrico avviene quando serve coppia per muoversi, ciò che rende questo kit per ebike innovativo è la capacità di ricaricarsi con il movimento.

Bike+ non ha necessità di essere ricaricato con una presa di corrente, tranne la prima volta, l'energia necessaria a ricaricare le batterie viene dal movimento. Tutto ciò che si muove può generare energia elettrica ed è su questo principio che si basa il sistema della Zehus. Le discese e le frenate (un sistema tipo Kers) sono un ottimo momento in cui ricaricare le batterie, anche durante un percorso urbano rettilineo viene recuperata energia (senza creare eccessivi attriti al ciclista).


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