lunedì 9 novembre 2015

Messina e la crisi idrica

Messina è attualmente alle prese con la più grande crisi idrica che si ricordi a memoria d'uomo, la rottura della condotta di Calatabiano ha messo in luce la fragilità del sistema idrico della Sicilia orientale.

Calatabiano è nel comune di Catania ma i guai sono per i messinesi. Lo smottamento della collina del comune etneo ha lesionato la conduttura che serve la città di Messina, la prima riparazione, che ha lasciato i messinesi senz'acqua per una settimana, è durata solo il tempo del primo maltempo.

Le piogge hanno prodotto un altro smottamento con conseguente rottura della riparazione, la soluzione non è di breve periodo e costringerà Messina ha desiderare l'acqua per almeno un'altra settimana.

Le condotte flessibili ordinate dal nord Europa arriveranno solo in questa settimana e dovranno essere inserite nella condotta di Calatabiano, i tempi tecnici prevedono tre o quattro giorni ma i pessimisti prevedono qualche giorno in più.

Nel frattempo che i messinesi si dotavano di bidoni e di volontà, lavarsi a secco è difficile, si è pensato bene di utilizzare la condotta dell'Alcantara. Anche questa opzione non era di facile applicazione ed ha messo in luce, come se ne sentissimo il bisogno, la corruzione ed il malaffare che ha portato alla sua realizzazione; non per niente è stata costruita con la cassa del mezzogiorno.

La prima operazione di immissione dell'acqua dall'Alcantara è durata poco per colpa del cedimento del bypass, ma anche con questa “pezza” dell'ultimo momento non è stato possibile rifornire di acqua le zone collinari e superiori della città.

I guai per i messinesi non finiranno con la riparazione della conduttura di Calatabiano. Come tutti ormai sapranno le navi cisterna con cinque milioni di litri di acqua devono essere pagate e la spesa che verrà divisa in bolletta sarà di 60.000 euro a carico.

Per chi di cattive notizie non è mai stufo c'è un altro problema da risolvere. La mancanza di acqua nelle condotte della città ha riempito di aria le stesse, quando è stata rimessa in pressione ha causato la rotazione vertiginosa dei contatori.

Per i fortunati dotati di valvole di sfogo aria il problema non sussiste mentre per tutti gli altri si. I messinesi hanno la possibilità di ribellarsi e chiedere all'AMAM i danni dal momento che si tratta di interruzione di pubblico servizio.

Secondo fonti attendibili il risarcimento si aggira tra i 25 ed i 50 euro al giorno, con picchi di 125 euro, in ragione della presenza in casa di anziani, bambini o disabili.

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